Cronache
Ragazza uccisa a Cologno, gli amici sul fidanzato: “Ce lo devono lasciare qui”
L'ex che ha ucciso Sofia rischia aggravante della premeditazione. Il suo avvocato: "Ha risposto a tutte le domande, è provato"
Era attesa oggi in Sardegna per festeggiare le nozze d'oro dei nonni a Santa Maria Coghinas, in provincia di Sassari, Sofia Castelli, 20 anni, uccisa a coltellate dall'ex fidanzato a Cologno Monzese. La giovane aveva già acquistato il biglietto aereo per Alghero e ad aspettarla ci sarebbe dovuta essere un'amica con la quale aveva già organizzato tutto. Sofia avrebbe raggiunto la famiglia, madre, padre e il fratello più piccolo, nel paese del sassarese. Non è mai arrivata sull'isola, uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Zakaria Atqaoui, 23 anni
La notizia dell'omicidio di Sofia Castelli ha gettato nello sconforto l'intero paese di santa Maria Coghinas, dove la giovane aveva nonni e zii ed era solita trascorrere le vacanze. L'arrivo di Sofia questa mattina, secondo quanto raccontato da alcuni amici, avrebbe dovuto essere una sorpresa. Poi una telefonata dei carabinieri ha annunciato la notizia, che ha trasformato la festa per le nozze d'oro dei nonni in un incubo. "Una notizia tremenda, che ha scosso la nostra comunità - ha commentato il sindaco di Santa Maria Coghinas, Pietro Carbini -. Sofia veniva spesso qui d'estate con la sua famiglia a trascorrere le vacanze, una ragazza splendida. Siamo vicini a tutti i suoi familiari, il paese è scosso da questa tragedia".
Intanto tra gli amici della giovane molta sofferenza e dolore. Come scrive il Corriere della Sera, riportando gli umori dei compagni di Sofia, c’è molta rabbia. “È lui. Ma no, fra’, ti dico che è lui. Non lo riconosci quella me..a? È lui, è lui. Fidati. C’ha pure il codino alto". Un volto sbircia per un istante dalle finestre al primo piano della caserma dei carabinieri di Cologno Monzese. È Zakaria Atqauoi, 23enne italo-marocchino. Prende coraggio. Torna ad affacciarsi.
Ogni tanto gira il capo, a guardare quella piccola folla di giovanissimi arrabbiati. Sono ormai da ore che presidiano gli ingressi, che avrebbero voglia di vendetta. “Ma va che arrogante. Ce lo devono lasciare qua due minuti, na bastano due, e poi vediamo...”.