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Sara Campanella uccisa a Messina, fermato il presunto killer. "La importunava da due anni nonostante il rifiuto”

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'aggressione sarebbe avvenuta al culmine di una lite con un giovane che, dopo averla colpita, si è dato alla fuga

di Redazione News

Messina, il presunto killer importunava la vittima da anni.  Gli ultimi sms alle amiche: "Dove siete, il malato mi segue"

Più volte Sara Campanella, uccisa ieri in strada a Messina da un compagno di università, aveva manifestato alle amiche il timore per le attenzioni moleste del ragazzo. "Con cadenza regolare - si legge nel provvedimento di fermo del giovane indagato, Stefano Argentino - importunava la vittima, proponendosi, chiedendole di uscire e di approfondire il loro rapporto, non fermandosi neppure innanzi al rifiuto della ragazza". La studentessa aveva inviato alle amiche diversi messaggi vocali ricevuti dal collega di corso "in cui - scrivono i magistrati - l'indagato dava prova di un'autentica strategia molesta". In un'occasione una delle amiche all'interno dell'università, era dovuta intervenire per allontanare Argentino che si lamentava che Sara "non gli sorrideva come in passato". Le due amiche hanno raccontato che il giorno del delitto, dopo le lezioni, Argentino aveva chiesto loro dove si trovasse Sara e, capito che la stessa era rimasta indietro, era andato a cercarla. Una delle colleghe poco dopo aveva ricevuto un vocale dalla vittima: "dove siete che sono con il malato che mi segue?" le parole di Sara. 

Messina, omicidio studentessa: presunto assassino trasferito in carcere

Stefano Argentino, lo studente 27enne accusato di avere ucciso a coltellate Sara Campanella, dopo il fermo eseguito dai Carabinieri di Messina e Siracusa, a Noto (Siracusa), è stato trasferito nel carcere di Messina. Tra domani e dopodomani si terrà l'interorgatorio di garanzia davanti al gip. Il Procuratore capo di messina Antonio D'Amato ha annunciato di avere chiesto l'emissione della custodia cautelare.

L'identikit dell'assassino

Il fermato sarebbe un giovane che frequentava lo stesso corso di laurea di Sara. Alcuni testimoni lo avrebbero visto litigare con lei lungo viale Gazzi prima del delitto. Secondo le testimonianze dei colleghi, la ragazza aveva da poco deciso di interrompere la loro relazione, una scelta che lui, un fuori sede della provincia di Siracusa, non avrebbe accettato.

A quel punto la tragedia consumatasi ieri pomeriggio, quando Sara Campanella, originaria di Portella di Mare, una piccola frazione di Misilmeri, in provincia di Palermo e che da qualche giorno aveva compiuto 22 anni, è stata accoltellata di fronte all'ingresso laterale dello stadio "Celeste". Dopo l'aggressione, con una profonda ferita al collo, era stata stata trasferita in condizioni gravissime al Policlinico, dove studiava, ed è deceduta.

Alcuni testimoni avevano sentito le urla della giovane ferita dal coetaneo che sarebbe giunto a bordo di un'auto: la lite, le urla e il gesto omicida. Un giovane che aveva anche lui finito di studiare in quelle ore, aveva assistito alla scena e ha inseguito l'omicida, ma non è riuscito a raggiungerlo. "L'ho visto scappare e mi sono messo a inseguirlo", ha raccontato agli inquirenti.Sara accoltellata a morte in strada

Sara Campanella, studentessa di Scienze infermieristiche originaria di Palermo, è stata aggredita con numerosi fendenti alla gola su viale Gazzi nella zona a sud della città vicino allo stadio Celeste e una fermata di autobus. I soccorritori l'hanno trovata accasciata a terra in una pozza di sangue. Inutile la corsa al Policlinico, dove è morta poco dopo.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l'aggressione sarebbe avvenuta al culmine di una lite con un giovane che, dopo averla colpita, si è dato alla fuga.

Studentessa accoltellata in strada a Messina, fermato il presunto assassino

Ha un nome il presunto autore dell'omicidio di Sara Campanella, la giovane studentessa di 22 anni uccisa ieri in strada a Messina a coltellate. Nella notte i carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito il decreto di fermo emesso dalla Procura peloritana, a seguito delle serrate indagini avviate nell’immediatezza del fatto. Il provvedimento di fermo dovrà ora essere vagliato dal gip del Tribunale di Messina.

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