Cronache
Sordità, un guanto traduce la LIS. L'invenzione dei ragazzi inventori
Talking Hands per i non udenti è made in italy; dottorandi marchigiani creano un dispositivo che con una mano traduce la lingua dei segni in linguaggio vocale
Il genio italiano colpisce ancora e direttamente dalle zone dell’ultimo terremoto, le Marche, tra Ascoli Piceno e Macerata. Francesco Pezzuoli e Dario Corona (rispettivamente di 26 e 27 anni), due dottorandi di Scienze e tecnologie dell’Università di Camerino, si sono inventati Talking Hands un progetto per dare voce ai non udenti, che cioè traduce la lingua dei segni in linguaggio vocale, grazie al potere della tecnologia.
Tre anni di duro lavoro, “da 2015 ad oggi”, spiega ad Affaritaliani Pezzuoli, “per far nascere la nostra società LiMix srl”.
Ha visto così la luce Talking Hands, un dispositivo portatile simile a un guanto, che rileva il movimento delle mani durante l’utilizzo della lingua dei segni e lo trasforma in una frase, pronunciata grazie a un sintetizzatore vocale montato su uno smartphone o su un computer. Ognuno può creare un proprio vocabolario associando un segno specifico ad una parola, una lettera o una frase. Il sintetizzatore vocale pronuncerà quel termine al posto nostro.
Attualmente nel mondo vivono oltre 70 milioni di sordi, più di 100.000 solo in Italia.
“Persone che incontrano quotidianamente grandi difficoltà nel mondo del lavoro, a scuola, a casa o fuori casa, perché la maggior parte della popolazione mondiale non comprende la lingua dei segni.”
Nel mondo altri ricercatori stanno lavorando sullo stesso progetto ma i ragazzi della Marche sembrano i primi ad essere riusciti nella realizzazione. Una rivoluzione nel campo. Il prodotto è indirizzato sia ai singoli privati che agli enti pubblici.
Pezzuoli: “Grazie alla nostra tecnologia, i sordi potranno uscire dal silenzio ed essere compresi da chiunque, non solo da chi conosce la LIS (la lingua dei segni, ndr). Una volta abbattuta questa barriera linguistica, si creeranno nuove opportunità e lo standard di vita di queste persone migliorerà sensibilmente.”
Talking Hands di LiMiX ha già vinto altri premi, come lo Sme fase 1 dell’Unione europea, i fondi europei del Por, il Capital Start cup Marche e il prestigioso Maker Faire di Roma del 2016. Ora costituiti in srl partecipano al premio da 200.000 dollari dedicati al sociale del fondo Chivas Venture (chi si classifica primo prende 50.000 dollari). Chivas premierà i progetti più votati dai lettori. Chi volesse farlo può andare entro domani qui sul sito della Chivas.
“Stiamo lavorando per rendere il prodotto disponibile sul mercato e il premio potrebbe aiutarci a fare il lancio”, spiega Pezzuoli. La prossima estate verrà rilasciato una pre-release di Talking Hands destinata a 500 utenti affetti da deficit uditivo, per condurre i test finali sul dispositivo e introdurre gli eventuali adeguamenti necessari in base ai feedback ricevuti. Il prodotto finale dovrebbe costare una cifra non superiore ai 600 euro.
LiMiX è sorto nella zona del cratere del sisma che ha colpito il centro Italia nel 2016. La storia personale di Pezzuoli trapela nella presentazione fatta a Chivas, dove il dottorando racconta come le difficoltà personali lo abbiano reso più determinato: “Sono stato vittima di bullismo durante tutta la mia infanzia e ho perso mio padre per un tumore quando avevo solo 23 anni. Un mese dopo, nonostante la tristezza e la scarsità di mezzi, avviavamo il progetto LiMIx. Arrenderci era fuori questione.”