Cronache
Rimini, la truffa dell'Hotel Gobbi: la furia di oltre 800 clienti raggirati
Più di 30 conti, tra Italia ed estero, cui i clienti raggirati hanno fatto i bonifici per godersi le vacanze estive presso la località romagnola
E infine Andrea Meli, gestore e tuttofare dell’ultima ora, colui che sul gruppo Facebook dei truffati (più di 800 membri) tentava di rasserenare gli animi ripetendo di essere stato «l’unico a metterci la faccia»: e che però, sostengono i truffati, “si negava al telefono, non rispondeva alle richieste di rimborso via mail e anzi chiedeva nuovi pagamenti in contanti perché doveva comprare il cibo per rifornire le cucine”.
“A me hanno spillato 1.190 euro — racconta Maria Marseglia, di Milano — volevano il pagamento anticipato entro 24 ore e ci sono cascata”. E ancora: “Mia mamma è invalida, e mi aveva chiesto di passare qualche giorno al mare — tuona il pavese Nicola Buonaluce —. All’inizio mi è stato chiesto di versare la metà del saldo su un conto lituano, presso la Revolut Bank Uab. Mi sono insospettito e ho contattato la struttura. La signora El Imrani mi ha chiesto di intestare a lei un bonifico di 500 euro su un altro conto, aggiungendo che ‘il vecchio Gobbi non c’è più’”.
A quel punto la beffa è servita: “Non ricevendo riscontri ho richiamato la struttura. Un uomo mi ha detto che il pagamento era da rifare. Ho contattato i carabinieri, che mi hanno spiegato il raggiro. Per pura curiosità ho telefonato un’altra volta: mi ha risposto una terza persona, che mi ha assicurato che le camere c’erano. Bastava pagare di nuovo”
Nel frattempo, nella notte del 18 agosto dall’account WhatsApp dell’hotel Gobbi è stato creato un gruppo che include centinaia di turisti raggirati, entrativi a far parte a loro insaputa. La chat è stata avviata da un tale “Michael”, presentatosi come un dipendente. “A breve verrete tutti rimborsati — si legge nel primo messaggio — inviatemi i dettagli di iban e carte di credito”.
La corrispondenza prosegue: diversi gli sberleffi ai raggirati, presi in giro anche per il loro aspetto fisico. A un certo punto i toni si fanno inquietanti: “Vieni adesso all’albergo, l’hotel è chiuso e siamo da soli — la risposta a una cliente che chiedeva spiegazioni — non portare i bambini e non chiamare la polizia”. Un vero e proprio giallo.