Cronache

Roberta Ragusa, il supertestimone: "Sono pronto a parlare di nuovo"

Il giallo di Roberta Ragusa non ha ancora trovato la sua soluzione. Dopo il proscioglimento del marito Antonio Logli dall'accusa di omicidio e occultamento di cadavere la vicenda ha assunto tratti indecifrabili. Ora torna a parlare il testimone chiave dell'accusa, Loris Gozi, in una lettera aperta affidata all'Ansa dal legale che lo assiste, Antonio Cozza. Gozi, giostraio e vicino di casa della coppia, si dice disposto a parlare di nuovo con gli inquirenti per cercare di fare luce sul caso.

"Quello che ho detto ai carabinieri sui fatti di cui sono stato testimone la notte della scomparsa di Roberta Ragusa è la verità - scrive l'uomo - Nei miei racconti all'inizio non ho detto tutto perché la mia famiglia, che è di etnia sinti e non vede di buon occhio la collaborazione con le forze dell'ordine, desiderava che rimanessi fuori da questa vicenda. Come ho spiegato, però, la mia coscienza ad un certo punto mi ha indotto a riferire ai carabinieri, al pm e poi al giudice quanto avevo visto e sentito quella notte, senza nascondere o tacere nulla". Gozi ribadisce poi di aver parlato "di questi fatti anche in alcune trasmissioni televisive, ma ciò soltanto perché volevo tenere alta l'attenzione sulla scomparsa della signora Ragusa, non certo per avere visibilità mediatica. Non spetta a me commentare la decisione del giudice, che ha prosciolto Antonio Logli; io so di aver detto tutta la verità e, se mi volessero ascoltare di nuovo, sono pronto a sottopormi un'altra volta all'esame testimoniale perché non ho nulla da temere e perché è giusto che Roberta Ragusa - conclude - abbia giustizia".