Cronache

Roma, il rogo di Nerone come un viaggio su Marte: il libro di Alberto Angela

Angela ha presentato L'inferno su Roma, secondo libro della trilogia del grande incendio che nel 64 dopo Cristo ha distrutto l'Urbe

Nel suo ultimo libro il noto divulgatore Alberto Angela torna sul rogo nella Roma di Nerone, paragonato a un viaggio su Marte.

"Il tema dell'incendio di Roma di Nerone non è stato molto raccontato. E' una vetta inviolata e non so perché. Forse a causa di due grandi eventi, prima e dopo. Parliamo della salita al potere di Nerone e poi del martirio dei cristiani. Io ho deciso di trattare l'argomento come se fosse una missione su Marte dove mando delle sonde. Questa è la prima missione umana e voi siete a bordo. Ho cercato di usare i sensi per dare la dimensione della tragedia. Sarà un viaggio a tre dimensioni su questo pianeta lontano".

Così dice Alberto Angela presentando 'L'inferno su Roma', secondo libro della trilogia del grande incendio che nel 64 dopo Cristo ha distrutto la città dei Cesari - dopo 'L'ultimo giorno di Roma' - pubblicato da Harper Collins Italia. "Ho pensato di scrivere il libro che avrei voluto trovare in libreria. In realtà l'ho diviso in tre volumi perché c'era tanto da scrivere - ha detto ancora - quella di cui parlo è una Roma mai descritta, con vicoli strettissimi, quasi tutta con costruzioni di legno. E' curioso che di un incendio durato nove giorni che distrugge quasi completamente una capitale da oltre un milione di abitanti non sappiamo molto", ha aggiunto. In questo secondo libro Angela racconta l'incendio vero e proprio e la distruzione della città. A questo, poi, farà seguito un terzo volume che sarà dedicato a Nerone, "forse il personaggio storico più trattato dopo Gesù Cristo". Su questo la storia ha tramandato, ha spiegato Alberto Angela, "vere e proprie fake news, come quella che sia il responsabile dell'incendio quando in realtà "il 18 luglio era ad Anzio. E Nerone per contrastare la fake news ha puntato il dito contro la comunità cristiana, piccola, capro espiatorio ideale", ha detto il giornalista e divulgatore. 

"Dell'incendio di Roma sappiamo pochissimo - ha quindi spiegato - si sono dedicati all'argomento solo Svetonio che non era nato, Cassio Dione che addirittura è vissuto molto tempo dopo e Tacito, che era bambino all'epoca, ma non sappiamo se era presente. Lui fa una descrizione diretta, ma molto breve". Nel suo libro Alberto Angela è quindi partito da ciò che è noto, l'origine dell'incendio, immaginandone la causa. Esclusa la mano di Nerone, secondo lo scrittore è più che probabile l'evento casuale. "Sappiamo che l'incendio nasce il 18 luglio, in una serata caldissima, dal Circo Massimo, tutto di legno - ha detto in conferenza - e uno dei più grandi centri commerciali di Roma, di giorno luogo dello shopping. Di notte si trasforma in luogo del malaffare con locali malfamati e prostitute. Io ho ipotizzato che una lucerna casualmente cade per colpa di un liberto ubriaco sotto una delle arcate del Circo Massimo e dà il via all'incendio che devasta la città. Io nel racconto parlo del fuoco come di una belva che cresce e mangia tutto ciò che incontra", ha aggiunto. "Bisogna considerare che la città era colpita continuamente da incendi - ha poi spiegato - e il motivo lo racconto nel primo libro, 'L'ultimo giorno di Roma', seguendo due vigiles, due vigili el fuoco che girano tra le case erano di legno, una vicino all'altra". (