Royal wedding, che noia.I riti con cui il popolo scorda la crisi
E ci mancava pure Pippa incinta
Si può dire una cosa estremamente politically scorrect?
A molte persone nel mondo del cosiddetto “royal wedding” tra Harry e Meghan Markle, non gliene può fregà (detto alla romana) di meno. Ecco l’ho detto.
Sono mesi che i media di tutto il mondo ci rompono le scatole con questo matrimonio reale e con tutti i suoi insopportabili addentellati, tra cui una reale dal nome fastidiosamente imbarazzante di “Pippa” che è incinta. Naturalmente se a molti non importa niente a molti altri invece questo tipo di eventi piace, anzi l’adorano.
Traffico impazzito per immedesimarsi in quello che non potranno mai avere.
Si tratta di un caso che sempre nella lingua degli antichi cesari che è così meravigliosamente espressiva si chiama poraccitudine. Si gode per interposta persona, in questo caso la reale coppia che gli fa dimenticare, per qualche ora, le schifezze del pianeta terra: la mafia ad Ostia, i tempi eterni della formazione del governo, la disoccupazione, la crisi che c’è da dieci anni e non è mai passata (nonostante le rassicurazioni dei governi), i femminicidi, la droga, le buche e mettiamoci pure il tempo pazzo di maggio che ci ha portato la neve.
Invece, ieri tutte le Tv del mondo ci hanno mostrato i decrepiti rappresentanti di una dinastia non eletta -che campa da centinaia di anni a spese del popolo bue- esibirsi in abiti incredibili, carrozze e financo improbabili paggette e paggetti (uso il doppio termine in omaggio alla Boldrini che per fortuna non può far più danni) che sembrano usciti da Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare.
Pettegolezzi, frivolezze, sogni di mezza primavera che danno il vero segno di una società sempre più secolarizzata ed attenta solo ai valori esteriori.