Foggia/ Fumogeni, uova e pomodori contro Salvini - Affaritaliani.it

Cronache

Foggia/ Fumogeni, uova e pomodori contro Salvini

Lancio di fumogeni, uova, pomodori e banane contro Matteo Salvini. E' successo a Foggia, all'ingresso dell'hotel Cicolella, dove il segretario della Lega Nord aveva in programma un incontro elettorale. Una cinquantina di manifestanti sono stati caricati dalle forze dell'ordine. Quello di Foggia è uno dei tanti incontri in Puglia negli ultimi giorni, e Foggia ha replicato quanto successo a Lecce domenica mattina. Più calorosa l'accoglienza di Bari, che ha atteso Salvini a villa Romanazzi Carducci con un delegazione di operai della Natuzzi, a rischio licenziamento.

"Ma Alfano è in grado di garantire la libertà di espressione e il diritto a svolgere comizi? - è stato il suo commento a ridosso della vicenda - Sennò è meglio che se ne vada se non è in grado di isolare i violenti che ci attaccano, io sono stufo di vedere ogni giorno poliziotti aggrediti e presi a sputi e comizi blindati". E ancora: "Dimmi tu se qualcuno deve sentirsi padrone del suo quartiere palazzo o città, penso che in democrazia ci sia spazio per le idee di tutti, poi sono liberamente, democraticamente ed educatamente i cittadini a scegliere. Qualche fenomeno urlante e lanciante oggetti c'era anche ieri, non è politica ma demenza e come tale va trattata".
 
Il segretario della Lega sembra aver mal digerito i contestatori di Foggia, che l'hanno atteso in viale XXIV maggio, a poche centinaia di metri dall'hotel dove era programmato l'incontro. "Ogni giorno ci sono elementi dei centri sociali che tentano di impedirci di parlare - ha quindi replicato - Ieri e oggi ho incontrato migliaia di persone per bene in Puglia, poi arrivano questi violenti e succede il finimondo - aggiunge il leader della Lega - Una cosa inconcepibile. Alfano faccia sgomberare questi centri sociali occupati abusivamente da violenti che attaccano noi e la polizia! E se non è in grado di garantire la sicurezza si dimetta. Io continuo a fare comizi e incontri pubblici e lo farò anche nei prossimi giorni. Ma sono stufo di comizi blindati in cui corrono rischi anche le forze dell'ordine".
 
La stoccata finale, ancora una volta nei confronti del ministro dell'Interno: "Chi è Alfano? Spero smetta di essere ministro dell'Interno perché è il più incapace della Repubblica italiana". Insomma, per Salvini Foggia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo quanto successo a Lecce: era arrivato per sostenere Adriana Poli Bortone nella corsa verso la presidenza della Regione Puglia, ed è stato accolto da contestazioni feroci. Contestazioni convinte quanto gli applausi che il leader della Lega, Matteo Salvini, raccoglie all'interno dell'hotel Tiziano, sul cui palco si è presentato con la felpa blu con la scritta Salento.
 
Fuori circa duecento manifestanti, alcuni esponenti dei centri sociali e del mondo antagonista, che hanno lanciato uova e intonato cori molto critici contro la Lega e le sue propaggini salentine, la lista Noi con Salvini. Dentro una platea stregata dal comizio del leader, che ha toccato tutti i temi a lui cari: l'immigrazione, la sicurezza, il lavoro. Senza tralasciare le questioni locali, come la xylella  e il gasdotto Tap. "Io non taglierei neanche un ulivo - aveva detto pochi minuti prima, durante l'inaugurazione del comitato elettorale del candidato salentino Mauro Giordano - ho battagliato a lungo a Bruxelles, penso che prima di toccare un ulivo bisogna pensarci dieci, mille volte, ma è l'ennesima dimostrazione che ci sono valutazioni e normative europee fatte contro la Puglia è l'Italia". E, sul gasdotto Trans Adriatic Pipeline, stessa impostazione: "Bisogna ascoltare i territori, se il territorio è contrario, io sono contrario".
 
Poi la politica. L'appoggio alla Poli "perché io non sto dove sta Alfano", la presa di distanza dallo scontro fratricida nel centrodestra che corre verso le regionali con due candidati presidente (Poli Bortone e Schittulli), con una scelta che ha favorito già in partenza il candidato del centrosinistra Michele Emiliano: "La divisione non è stata una scelta nostra, qui se le sono date di santa ragione, hanno litigato nel centrodestra. Noi siamo piccoli, siamo una cosa nuova per la Puglia, ma siamo aperti a tutti, chiudiamo la porta in faccia solo agli sfasciatori". Il termine richiama per forza di cose quello che è accaduto pochi giorni fa a Milano, i cui contestatori vengono assimilati a quelli di Lecce: "Sono ragazzi che hanno problemi, vorrei che i genitori insegnassero loro un po' di educazione, vadano a fare un po' di volontariato".
 
Da Lecce, inoltre, Salvini non perde l'occasione per lanciare messaggi all'alleato Silvio Berlusconi: "Non siamo noi a sostenerlo,ma è Berlusconi che sostiene la Lega, i numeri oggi sono cambiati, siamo noi che dettiamo il programma". E boccia sonoramente anche l'ipotesi del Cavaliere di costruire, all'indomani delle regionali, un partito Repubblicano sul modello americano: "Non faccio marmellate, io non sono per le ammucchiate di centro destra o di centrosinistra, puntiamo a un progetto nuovo".

Più tranquilla la serata a Villa Romanazzi Carducci di Bari, dove Salvini ha avuto modo di incontrare anche alcuni operai della Natuzzi, a rischio licenziamento.