Cronache

San Marino, il campione di ciclismo Tiberi ha ucciso il gatto di un ministro

Ora nella Repubblica il popolo è diviso, c'è chi parla di ragazzata e chi vuole togliergli la cittadinanza per disonore. Dovrà pagare 4mila € di danni

San Marino, Antonio Tiberi divide. Il gatto ucciso e le conseguenze

Da San Marino arriva una vicenda che ha dell'incredibile ma che purtroppo è vera. Un campione di ciclismo annoiato ha deciso di sparare dalla finestra di casa sua e ha colpito in pieno un gatto uccidendolo. Non solo, il felino apparteneva ad un ministro della Repubblica e il caso ha fatto ancora più rumore. A sparare - si legge sul Corriere della Sera - è stato un ragazzo di 21 anni, Antonio Tiberi, campione sportivo, ma non del tiro: ciclista professionista, bronzo agli europei 2018 e oro nella crono juniores ai mondiali 2019; ha partecipato a Vuelta e Giro di Lombardia. Tiberi è italiano ma residente a San Marino dal marzo 2022, attratto, come molti altri ben retribuiti sportivi (ciclisti ma anche piloti di moto come Enea Bastianini e il giapponese Tatsuki Suzuki), da un regime di tasse agevolate introdotto a fine 2020 dal governo in carica con la legge «residenze atipiche».

Il gatto ammazzato da Tiberi - prosegue il Corriere - era stato «adottato» dal ministro del Turismo e delle Poste Federico Pedini Amati, 46 anni, ex capo di Stato. A chiamare i gendarmi quella sera del 21 giugno scorso è stato proprio il ministro. Per Tiberi adesso è arrivata la condanna, dovrà pagare al ministro 4mila € per danni. Ma del delitto del felino è trapelato pochissmi. Già si intravedono, però, due partiti: quello del «tutto sommato è stata una ragazzata» e quello del «adesso togliamogli la residenza». Il ciclista-tiratore aveva regolarmente acquistato la carabina (depotenziata), una settimana prima del fattaccio. A San Marino il codice penale punisce «con l’arresto di secondo grado o con la multa chiunque sottopone gli animali a strazio o sevizie. In Italia le pene sono ancora più severe. "Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni".