Cronache
Sangalli e le "molestie" alla segretaria: Venturini assolta, niente estorsione
Nei confronti del presidente di Confcommercio Sangalli non ci fu estorsione. Assolti l'ex segretaria e l'ex direttore generale dell'organizzazione
Non lo saranno nemmeno dopo, ma lei, sentendosi vittima di discriminazioni e di mobbing, decise di rivelare tutto ai familiari nel 2017 quando la vicenda aveva cominciato a circolare a mezza bocca nei corridoi della sede centrale dell'associazione di categoria. La storia era emersa nella primavera 2018 quando tre vice presidenti di Confcommercio avevano chiesto a Sangalli di dimettersi perché temevano che il caso potesse travolgere l'intera organizzazione.
Sangalli, negando con decisione le avances di cui parlava la donna, querelò la stessa Venturini e Rivolta accusandoli di aver tramato insieme per costringerlo a versare il denaro dietro la “larvata minaccia” di far scoppiare uno “scandolo”. Venturini, invece, ha affermato che fu “un'iniziativa di Sangalli” per “risarcire il danno” e che fu lei a pretendere che la donazione avvenisse di fronte ad un notaio, per “fare le cose con trasparenza”.
Soddisfatti anche i difensori di Rivolta, gli avvocati Claudia Ferri e Salvatore Scuto. “La sentenza ristabilisce in modo radicale ed inconfutabile la verità storica e, affermando l'innocenza del dottor Rivolta, sottolinea i molteplici profili di responsabilità di chi ha inteso strumentalmente accusare l'allora direttore generale di Confcommercio pur di difendere sé stesso”, dichiara Scuto.
In attesa delle motivazioni del primo grado per “valutare il da farsi”, l'avvocato Domenico Aiello, che assiste la parte lesa Sangalli, si congratula con i colleghi delle difese ed invita a “non strumentalizzare o stravolgere il significato di questa pronuncia provvisoria, ricordando che il mio assistito è stato costretto a difendersi ed a querelare a seguito di iniziative mediatiche disinvolte”. Aiello invita a non dimenticare che la procura, che aveva chiesto il rinvio a giudizio, “ha ottenuto un importante sequestro e ha ribadito le richieste di condanna per il reato di estorsione”.