Cronache
Scuola: critiche per le nuove linee guida, genitori protestano in 60 piazze
Le nuove linee guida del Piano scuola 2020-21 fanno discutere politici, operatori scolastici e genitori
La diffusione delle nuove linee guida del Ministero per la ripresa delle attività didattiche contenute nel Piano scuola 2020-21 fanno discutere politici, operatori scolastici e genitori.
A non convincere nel testo che il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina ha inviato alle parti sociali, sono le diverse incertezze riguardo la gestione degli spazi e l'uso dei dispositivi anti-virus.
Come riportato da la Repubblica, nel Piano scuola non vengono trattati alcuni punti fondamentali per il ripristino delle lezioni nelle strutture a settembre, come: la necessità dell'obbligo della mascherina o la presenza di divisori in plexiglass tra alunni. Mentre le nuove disposizioni riguardo la frequenza in turni differenziati e l'organizzazione della classe in più gruppi di studio, anche di alunni di diverse età, hanno scatenato un acceso dibattito.
Scuola: i genitori contro il Piano
Il Piano scuola del ministero dell'Istruzione non promette "né una persona né un soldo in più", ogni scuola deve "fare da sé, con i mezzi propri e quel che offrono i territori e gli Enti locali". I genitori, gli insegnanti, gli educatori e gli studenti aderenti al Movimento "Priorità alla scuola" bocciano le Linee guida per la ripresa a settembre, anticipate ieri, e ribadiscono che domani saranno in piazza a protestare.
Il ministero, spiegano su Facebook, "ripropone tutto quello contro cui lottiamo da fine aprile: turni per tutti; didattica ibrida (DAD e presenza) per tutti gli studenti delle superiori; esternalizzazioni per completare il tempo scuola; classi spezzettate in gruppi, pomposamente chiamati 'gruppi di apprendimento'; 'moduli' di alunni, composti non si sa come 'dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso'; insegnamenti 'trasversali' per accorpare materie e risparmiare un po’ di ore di scuola; a scuola il sabato, ma per completare quale orario? Non si sa".
L'altro punto contestato dal Movimento 'Priorità alla scuola' è quello dell’autonomia scolastica che "viene comoda quando il governo non si vuole assumere responsabilità. Tutto dipenderà dalle scelte delle singole scuole, senza che siano indicate né condizioni minime né risorse aggiuntive disponibili, con buona pace del diritto allo studio dei bambini e ragazzi. L’intero documento - conclude il Movimento - sottende una visione non unitaria del paese. Secondo questa visione sarà sempre più difficile parlare di una scuola pubblica nazionale".
Come riporta la Repubblica, il comitato dei genitori "Priorità alla Scuola" da domani protesterà in 60 piazze d’Italia. La portavoce Costanza Margiotta ha dichiarato: “Gli studenti si ritroveranno con grosse lacune e le diseguaglianze aumenteranno. Per non parlare del fatto che non è specificata alcuna indicazione sui protocolli sanitari da rispettare. La nostra diventerà una manifestazione contro le linee guida e, se le cose non cambieranno, a settembre non porteremo i ragazzi nelle scuole, finirà che dovremo occuparle".
Piano scuola 2020-21: le reazioni dei politici
“Le linee guida per la riapertura delle scuole a settembre, come prevedibile, hanno scontentato tutti. Il ministro Azzolina, che ha imparato fin troppo bene a fare il gioco dello scarica barile, sta addossando le responsabilità su comuni e dirigenti scolastici, per giunta in assenza di risorse adeguate”. Lo afferma Vincenza Labriola, deputata di Forza Italia.
“E’ davvero assurdo ciò che sta accadendo al mondo dell’istruzione a causa dell’incapacità manifesta del ministro. Mentre la vita di ogni giorno è tornata sostanzialmente alla normalità, per il mondo della scuola non vi sono ancora certezze. Una situazione che danneggia famiglie e alunni. Le donne, in particolare, non sanno ancora se a settembre potranno tornare a lavorare in serenità o se dovranno rinunciare alla propria occupazione per seguire i turni di entrata e di uscita dei figli dagli istituti scolastici. Di fronte a questo scenario ci auguriamo che il ministro Azzolina venga sostituito il più presto possibile. Occorre archiviare subito questa gestione raccapricciante del mondo della scuola”, conclude.
Scuola: nuove linee guida, la risposta della Lega
"Con il piano per la ripresa delle attività didattiche a settembre, il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina partorisce il classico topolino", lo dichiara il senatore Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile Scuola della Lega.
"Due sole certezze nelle indicazioni che saranno fornite alle scuole dopo il passaggio in Conferenza Unificata: il ministro si appiattisce totalmente sulle posizioni del Comitato tecnico scientifico istituito presso il ministero della Salute, senza assumersi alcuna responsabilità decisionale; la soluzione dei problemi relativi alla capienza delle aule, agli interventi di edilizia 'leggera' e alla gestione del trasporto scolastico viene scaricata su Tavoli regionali e conferenze di servizio, cioè su Regioni, enti locali, uffici scolastici regionali e scuole. Il tutto a due mesi dalla riapertura. Senza contare che, col ritardo accumulato, Province e Comuni saranno destinatari (se va bene) a luglio inoltrato dei fondi Pon per gli interventi di edilizia leggera richiesti dalle scuole...", conclude Pittoni.
Scuola, Toccalini (Lega): "Da Azzolina linee-guida beffa"
"Dal ministro Azzolina uno scaricabarile indegno di un Paese civile. Dopo mesi di riunioni, innumerevoli task force, annunci a ripetizione smentiti da Azzolina stessa nel giro di poche ore, arrivano ora linee-guida assurde. Per insegnanti, presidi, famiglie, studenti e sindaci un sonoro 'Arrangiatevi' che ha il sapore amaro della beffa dopo mesi di disagi. La scuola merita di meglio. Azzolina bocciata". Così il deputato della Lega Luca Toccalini, coordinatore federale Lega Giovani.