Cronache
Se c’è ipoteca per Di Maio sr, non c’è elusione perché il credito è garantito
E poi le pretese di Equitalia sono illegittime
Di Angelo Pisani*
Angelo Pisani
Devo dire che sto leggendo un sacco di cose poco serie sulle questione fiscali e tributarie che taluni giornalisti attribuiscono alla famiglia Di Maio. Non voglio soffermarmi sullo stillicidio quotidiano di finte notizie o spettacolarizzazione di mezze verità con tante strumentalizzazioni politiche, ma voglio ricordare che pare strano che oggi i giornalisti si accorgano che esistono le ipoteche di Equitalia.
Vorrei poi chiarire che se il fisco ha iscritto ritualmente e regolarmente l’ipoteca di cui tanto si parla, il credito dello Stato è garantito. E prima o poi se si vuole cancellare tale vincolo qualcuno dovrà pagarlo salvo eventuale pignoramento dei beni ipotecati. Per cui non esiste alcuna elusione fiscale da parte dei Di Maio alla luce della ipoteca già iscritta e documentale a loro carico. Chi dice il contrario sostiene il falso. E sa che è falso.
Vorrei ricordare a chi oggi scopre Equitalia che negli ultimi vent’anni tutti i cittadini italiani che hanno respirato e mosso un dito hanno subito, il più delle volte senza neanche saperlo, una ipoteca, un fermo amministrativo, addirittura pignoramenti.
Molti nostri concittadini per vergogna non hanno mai raccontato neanche alle mogli di queste azioni di Equitalia. E taluni si sono purtroppo anche suicidati. Come molti giornalisti pare abbiano dimenticato dopo aver più volte raccontato queste tragedie.
Molti contribuenti nel 90% dei casi hanno scoperto debiti ed ipoteche illegittime in loro danno per puro caso e tante ipoteche sono state annullate dai giudici per carenza di invito preliminare al contraddittorio e mancanza di preavviso.
Nel caso dell’ipoteca iscritta in danno del padre di Di Maio nel 2010, serietà professionale e anche giornalistica vorrebbe che prima di tutto se ne verificasse la legittimità e la regolarità, spiegando soprattutto agli italiani ed al mondo reale dove rimbalzano tali notizie che chi è ipotecato non è sfuggito al fisco, non l’ha eluso e non ha avuto favoritismi. Inoltre proprio l’ipoteca scoperta in capo al papà di Di Maio potrebbe esser nulla come la stragrande parte delle ipoteche imposte senza invito al contraddittorio endoprocedimentale ai malcapitati contribuenti italiani.
Sicuramente sarà conseguenza di cartelle esattoriali tanto datate e risalenti ad anni precedenti alla stessa, forse al 2005/2007 e dunque da verificare come notificate e se prescritte o giuste nel merito. In ogni caso sicuramente non imputabili al figlio Luigi Di Maio, su cui non possono ricadere gli eventuali errori del padre specialmente quando poi si sceglie una strada diversa e si predica legalità e giustizia, tanto più che all’epoca era poco più di un ragazzino e come membro di una famiglia in debito con Equitalia è uguale a tutti gli italiani che si ritrovano nelle medesime condizioni. Non perché è Di Maio va giustiziato in pubblica piazza. Si deve condannare ogni forma di sciacallaggio ovviamente anche quando e se proviene da membri del M5S.
Leggendo i giornali e leggendo anche certe elucubrazioni di taluni che processano la famiglia Di Maio sui media per un debito col fisco che potrebbe risultare certamente ingiusto e vessatorio, dico che mi farebbe piacere poter difendere dinanzi ai giudici competenti per tale procedura esattoriale enfatizzata dai media Antonio Di Maio, non solo da Equitalia ma anche da molte cose insopportabili e da intollerabili atti di sciacallaggio che non sono ammissibili in un Paese civile. E l’Italia è un Paese civile, non può tollerare questa barbarie contro una famiglia solo perché il figlio è in politica.
*L’autore è un avvocato del Foro di Napoli, esperto in materie fiscali e tributarie. Tra i tanti difende anche Diego Armando Maradona contro il fisco per una vertenza da decine di milioni di euro
(fonte www.juorno.it)