Cronache

Sea Watch: sbarcati i 47 migranti. Tribunale manda minori a Siracusa

Sea watch: Conte, ricollocati anche in altri Paesi oltre primi sei

Sbarcati i 47 migranti dalla Sea Watch3 ormeggiata al porto di Catania. Prima i minori destinati dal provvedimento del tribunale per i minorenni di Catania a strutture protette della provincia di Siracusa: una variazione, dunque, rispetto a quanto reso noto in precedenza, quando si era comunicato la permanenza dei minori non accompagnati in centri del capoluogo etneo. I maggiorenni a Messina come previsto.

Sea watch: Conte, ricollocati anche in altri Paesi oltre primi sei

"Stanno sbarcando. Ora saranno ricollocati in tutti i Paesi che hanno aderito, a cui fra l'altro se ne sono aggiunti alcuni oltre ai primi sei". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rispondendo ad una domanda sugli sviluppi legati alla Sea Watch a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Universita' Cattolica. 

Sea Watch: avviate indagini, comandante sentito su 'rotta Italia'

Terminato lo sbarco dei migranti, il personale della Squadra mobile di Catania, della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto hanno avviato le indagini di routine disposte dalla procura di Catania secondo, viene spiegato, "un protocollo consolidato nel tempo". Eseguiti "accertamenti di rito", come quelli amministrativi e per l'identificazione di eventuali scafisti. Sentiti anche il comandante della Sea Watch e alcuni membri dell'equipaggio per spiegare la decisione di avere scelto la rotta verso l'Italia. Su quest'ultimo punto, in particolare, gia' il procuratore di Siracusa, Fabio Scavone, ai giornalisti nei giorni scorsi ha detto di non avere ravvisato alcun reato, in quanto il comandante avrebbe scelto la rotta piu' sicura.

Il capitano e l'equipaggio della Sea Watch sono stati sentiti dalla Squadra mobile e da militari della Guardia di finanza a bordo della nave della Ong riguardo alle operazioni di salvataggio dei 47 migranti sbarcati a Catania e sulla rotta seguita. Accertamenti amministrativi sono in corso da parte della Capitaneria di porto. Non sono previsti, al momento, interrogatori in procura, ne' risultano che ci siano indagati. Nei giorni scorsi la stessa ong aveva spiegato che "l'Olanda aveva detto a Sea Watch che avrebbe valutato se la Tunisia poteva essere un porto rifugio. L'Olanda ha quindi richiesto alle autorita' tunisine di verificare questa possibilita' ma non ha mai ricevuto risposta a questa richiesta. E Sea Watch non ha mai avuto risposta". A quel punto, a fronte anche del peggioramento delle condizioni meteo, si e' deciso di fare rotta verso l'Italia, ritenuta la piu' sicura, a tutela dei migranti e dell'equipaggio. Tesi che sarebbe stata sostenuta anche oggi a bordo del natante davanti agli investigatori.