Cronache
Caso Siri, Giorgetti e il contratto ad Arata jr. Così ha provato ad annullarlo
Il tentativo del sottosegretario due settimane fa, appena scoppiato lo scandalo. Ma la Corte dei Conti aveva già vistato il contratto
Armando Siri, sottosegretario leghista indagato per corruzione, non risponderà alle domande dei pubblici ministeri, ma si presenterà per una "dichiarazione spontanea" e depositerà una memoria. Oggi sarà invece interrogato Paolo Arata, imprenditore accusato di avergli messo a disposizione 30mila euro in cambio di interventi legislativi sul mini-eolico, come scrive Il Corriere della Sera. Al centro delle contestazioni anche episodi finora inediti, tra cui le pressioni che Arata avrebbe effettuato su altri politici ed esponenti istituzionali per avere la certezza che il suo amico entrasse nel governo.
La relazione messa a punto dall’avvocato di Siri, Fabio Pinelli, punta a prendere le distanze da Arata, ma soprattutto a negare di aver saputo che l’imprenditore era il socio di Vito Nicastri, arrestato dai giudici di Palermo perché accusato di aver finanziato la latitanza del boss Matteo Messina Denaro. "Un’inchiesta in odore di mafia", accusa il M5S. Nelle conversazioni intercettate non c’è alcun elemento che colleghi il senatore a Nicastri, ma Siri vuole che rimanga agli atti.
La memoria punta poi a "spiegare in modo ordinato e dettagliato i rapporti avuti con Arata, che sono del tutto legittimi e rispettosi della funzione ricoperta dal sottosegretario", come spiega il legale. La tesi è che Arata si era fatto portatore degli interessi di un consorzio e in questa veste aveva chiesto a Siri di adoperarsi politicamente. Attività lobbistica, dunque. Secondo l'accusa, invece, si tratterebbe di uno "scambio": leggi in cambio di soldi, come scrivono i pubblici ministeri, accusando Siri di aver "asservito la funzione pubblica a interessi privati".
Arata parla del suo interesse ad avere Siri nel governo durante le conversazioni intercettate, facendo i nomi delle persone con le quali avrebbe sponsorizzato la nomina, come scrive ancora Il Corriere della Sera. "Non c’è nulla di illecito", ripete il suo avvocato Gaetano Scalise, ma la Procura potrebbe contestare anche altre dazioni di denaro emerse dai colloqui intercettati e dei quali non sono chiari i beneficiari.
Il sospetto è che Arata possa essersi messo a disposizione della Lega e che il suo ruolo possa essere andato oltre il rapporto con Siri. Del resto, era stato proprio lui nel 2017 a illustrare il programma sulle rinnovabili e suo figlio Federico si è occupato di curare i rapporti con i "sovranisti", creando il rapporto tra i leader del Carroccio e Steve Bannon, stratega della campagna elettorale di Donald Trump. Anche per questo è stato poi assunto dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Due settimane fa, quando si è scoperto che federico Arata era stato preso a Palazzo Chigi, lo stesso Giorgetti avrebbe cercato di annullare il contratto per abbassare la tensione, ma la Corte dei conti lo aveva già vistato e non c’è stato nulla da fare.
Siri, il difensore: presentera' memoria e rendera' dichiarazioni a pm
"In riferimento alle notizie apparse su alcuni organi di stampa, si precisa che in sede di presentazione spontanea del senatore Armando Siri verra' depositata una memoria difensiva al precipuo fine di rappresentare, in modo esaustivo e documentale, i rapporti con Paolo Franco Arata". Lo afferma l'avvocato Fabio Pinelli, difensore del sottosegretario alle Infrastrutture indagato per corruzione dalla procura di Roma. "E' pertanto del tutto inveritiero - prosegue il penalista in una nota - che tale scelta corrisponda ad un intento di sottrarsi al confronto con l'autorita' giudiziaria, confronto del resto richiesto dallo stesso sottosegretario. Infatti, unitamente alla presentazione della memoria difensiva, il senatore Armando Siri rendera' dichiarazioni e rispondera' ad eventuali richieste di chiarimenti avanzate dai magistrati".