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Smog, si salvi chi può: 25 città italiane "fuori legge". Ma la più inquinata non è Milano, primo posto inatteso

Oltre i limiti andrebbero il 71% delle città per il Pm10 e il 45% per l’NO2

di redazione

Smog, il report di Legambiente è triste: ma tra 5 anni con le nuove norme sarà ancora peggio

L'Ue ha deciso di stabilire nuovi target ancora più rigidi per quanto riguarda i livelli di smog consentiti nelle città, la norma entrerà in vigore nel 2030 e solo questo permette all'Italia di non avere un situazione ancora più critica. Il report Mal'Aria di Legambiente lascia pochi dubbi. Nel 2024, 50 centraline in 25 città su 98 hanno superato i limiti giornalieri di Pm10.

In cima Frosinone (Scalo) con 70 giorni di sforamenti e Milano (Marche) con 68, seguite da Verona (Borgo Milano), 66, e Vicenza (San Felice), 64. Rispetto però come detto ai nuovi target europei previsti tra cinque anni, la situazione sarebbe ancora più critica: oltre i limiti andrebbero il 71% delle città per il Pm10 e il 45% per l’NO2.

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Il report Mal’Aria ha analizzato nei capoluoghi di provincia i dati relativi alle polveri sottili (Pm10) e al biossido di azoto (NO2). Nel 2024, 25 città, su 98 di cui si disponeva del dato, hanno superato i limiti di legge per il Pm10 (35 giorni all'anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo), con 50 stazioni di rilevamento, dislocate in diverse zone dello stesso centro urbano. Il quinto posto di questa triste classifica lo occupa Padova, dove la centralina Arcella ha registrato 61 sforamenti e Mandria 52, mentre a Venezia via Beccaria ha toccato quota 61.

Nel capoluogo veneto altre quattro centraline hanno superato i limiti: via Tagliamento con 54 giorni, Parco Bissuola con 42, Rio Novo con 40 e Sacca Fisola con 36. Non si sono salvate neanche le città di Cremona, Napoli, Rovigo, Brescia, Torino, Monza, Treviso, Modena, Mantova, Lodi, Pavia, Catania, Bergamo, Piacenza, Rimini, Terni, Ferrara, Asti e Ravenna.

Una situazione di picco, quella dello sforamento del limite giornaliero di Pm10, che in molti casi ha riguardato molte centraline della stessa città. Un quadro, che secondo Legambiente, "rivela come l'inquinamento atmosferico sia un problema diffuso e strutturale, ben più esteso di quanto amministratori locali e cittadini vogliano ammettere".

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