Cronache
Spazio, scoperta storica: fotografato il buco nero nella Via Lattea
Prima immagine al buco nero "supermassiccio" lontano 27 mila anni-luce dalla Terra. La ministra per la Ricerca Maria Cristina Messa: "Risultato straordinario"
La scoperta arriva dopo la prima immagine di un buco nero, quello al centro della galassia lontana M87, resa pubblica dalla Collaborazione EHT nel 2019. I due buchi neri appaiono straordinariamente simili, anche se quello nel cuore della nostra galassia e' oltre mille volte piu' piccolo e meno massiccio rispetto a quello di M87. "Abbiamo due tipi completamente diversi di galassie e due buchi neri con masse molto diverse, ma vicino al bordo di questi buchi neri, l'aspetto e' sorprendentemente simile", dice Sera Markoff, professoressa di astrofisica teorica all'Universita' di Amsterdam, Paesi Bassi, e Co-Chair del Consiglio Scientifico di EHT. "Questo ci dice che la relativita' generale governa questi oggetti da vicino, e qualsiasi differenza vediamo in regioni piu' lontane deve essere dovuta a differenze nel materiale che circonda i buchi neri".
"Le osservazioni forniscono ulteriore supporto al fatto che lo spaziotempo nell'intorno dei buchi neri e' descritto da soluzioni della relativita' generale, indipendentemente dalla loro massa", commenta Mariafelicia De Laurentis, professoressa di astrofisica presso l'Universita' Federico II di Napoli e ricercatrice all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Deputy Project Scientist, membro del Consiglio Scientifico e coordinatrice del gruppo di Gravitational Physics di EHT, che ha guidato il paper sui test della gravita'. "Gli studi sul centro galattico hanno consentito negli anni di eseguire molti test di verifica della relativita' generale, ma il risultato presentato oggi e' senza precedenti perche' permette molte misure originali sulla gravita' e di fare nuova scienza sui buchi neri supermassicci e sul loro ruolo nell'evoluzione dell'universo: abbiamo aperto le porte di un nuovo straordinario laboratorio".
Ottenere il nuovo risultato e' stato molto piu' difficile rispetto al precedente, anche se Sgr A* e' molto piu' vicino a noi. Il team ha dovuto sviluppare nuovi sofisticati strumenti di analisi dati per tener conto del moto del gas intorno a Sgr A*, che impiega pochi minuti a completare un'orbita attorno a questo buco nero. Il buco nero al centro della galassia M87 e' molto piu' grande e il gas, che si muove alla stessa velocita' (prossima a quella della luce) attorno a entrambi i buchi neri, impiega giorni o addirittura settimane per orbitare intorno ad esso: era dunque un target piu' stabile e quasi tutte le immagini avevano lo stesso aspetto. Non e' accaduto lo stesso per Sgr A*. L'immagine del buco nero al centro della nostra galassia e' una media delle diverse immagini estratte dal team, svelando finalmente questo oggetto per la prima volta.
Il ministro per la Ricerca e l'Università Cristina Messa: "La foto al buco nero nella Via Lattea è un risultato straordinario"
Un risultato "straordinario", che dimostra quanto la collaborazione internazionale in campo scientifico sia importante e quanto sia importante per l'Italia farne parte: cosi' il ministro dell'Universita' e la Ricerca, Maria Cristina Messa, ha commentato la foto del buco nero al centro della Via Lattea ottenuta grazie alla collaborazione Event Horizon Telescope (Eht) e con il contributo italiano di Inaf, Infn, Universita' Federico II di Napoli e di Cagliari. "E' uno straordinario risultato della cui portata - ha detto - riusciremo a renderci conto davvero solo con il tempo".