Cronache
Stadio Roma: Casaleggio nega la cena con Lanzalone, ma fu lui a organizzarla
Repubblica smentisce Davide Casaleggio sulla cena con l'avvocato Lanzalone otto ore prima dell'arresto. Era evento organizzato dalla sua associazione
Lo Stadio della Roma e le vicende giudiziarie a esso collegate continuano a creare scompiglio all'interno del m5s.
Poche ore fa Davide Casaleggio smentiva la cena con l'avvocato Luca Lanzalone (ex presidente Acea in quota grillina arrestato nell'ambito dell'operazione Rinascimento), sostenendo di essere "a un altro tavolo nello stesso ristorante" e lasciando intendere che il tutto fosse casuale.
Ma Repubblica, e precisamente un articolo scritto da Annalisa Cuzzocrea, rivela un'altra verità: "Il patron della Casaleggio Associati e dell’Associazione Rousseau" leggiamo sul quotidiano, "la piattaforma cui è inestricabilmente legato il Movimento 5 stelle, vuole far credere che si tratti di un caso. Una coincidenza. Niente di organizzato o di voluto. Ma non è così e Repubblica è in grado di documentarlo. Perché la cena del 12 giugno in quel ristorante di corso Vittorio, a pochi passi dal Senato e dalla casa di cui l’associazione Rousseau ha preso possesso a Roma, era un evento a pagamento organizzato dall'associazione Gianroberto Casaleggio e dalla start up MioWelfare. Sessanta invitati, Lanzalone compreso. Che sarà anche stato a un tavolo diverso da quello del manager, ma certo non era lì per una casualità. Anzi, ha versato come tutti l'obolo di settanta euro a testa per una serata di confronto sul tema: "Innovazione tecnologica e occupazione: quale futuro per il welfare post-ceto medio?".
Repubblica prosegue: "Con Davide Casaleggio e Pietro Dettori c’erano la socia in Rousseau Enrica Sabatini, il capogruppo in regione Sicilia Giancarlo Cancelleri, alcuni esponenti della comunicazione M5S e vari altri parlamentari passati a salutare i vertici in visita. Non c’era invece Luigi Di Maio, che da tempo da questo tipo di eventi si tiene lontano. E che nelle ultime settimane era impegnato a tenere lontano proprio Lanzalone. Il vicepremier aveva avvertito le sue pressioni su Cassa depositi e prestiti e sulle nomine incombenti. Si era infuriato per alcuni articoli usciti, che riteneva “suggeriti” proprio dall’ex presidente di Acea. Non immaginava nulla dell’inchiesta in corso, ma - secondo quanto ha confidato ai collaboratori più vicini - aveva deciso di tenere alla larga l'avvocato genovese perché sospettava fingesse di lavorare per il Movimento, tessendo invece relazioni utili a sé e ai suoi amici".
Assieme ad altri ospiti illustri che, come l'avvocato che - ricordiamo - ha redatto il nuovo statuto del Movimento 5 Stelle, "provengono da quel mondo delle imprese interessato ad accreditarsi con Davide Casaleggio, che finanzia così l'associazione dedicata al padre (dei cui soci non esiste un elenco pubblico). Ma che porta a tavola esponenti del governo e di Rousseau. In un groviglio di interessi incrociati e a rischio di conflitto".
Intanto, mentre tutto il m5s romano nonché nazionale cerca di scaricare Lanzalone come accadde con Raffaele Marra nel dicembre 2016, in settimana arriverà un'altra tegola per i grillini, ovvero l'inizio del processo di Virginia Raggi. Al quale, dopo la vicenda dello Stadio di Tor Valle e la deposizione in Procura quale persona informata sui fatti benché non indagata, la sindaca arriva già medaticamente indebolita.