Cronache

"Stamina metodo pericoloso". La condanna del tribunale

"Assoluta inutilita' e inconsistenza del metodo" e "potenziale pericolosita' e nocivita' dello stesso per i pazienti che vi venivano sottoposti". Cosi' il giudice torinese, Potito Giorgio, ha definito il metodo Stamina nelle motivazioni della sentenza con cui sono stati condannati, rispettivamente a 6 mesi e a 2 anni, l'ex dirigente Aifa Carlo Tomino e l'ex socio di Davide Vannoni, Marcello La Rosa. Entrambi hanno scelto il rito abbreviato, a differenza di Vannoni e altri sette imputati, che hanno optato per il patteggiamento.

"Un’enorme truffa scientifica" secondo il giudice torinese. "L'attività del gruppo Vannoni, per tutto il periodo in cui si è protratta (ossia tra il 2007 e il 2014) ed in tutte le sedi in cui si è dislocata, si sia sempre svolta del tutto al di fuori della normativa vigente, presentando peraltro aspetti di segretezza incompatibili con le più elementari regole deontologiche che dovrebbero disciplinare l’attività medica".
Dopo avere ripercorso il contenuto delle consulenze tecniche disposte durante il processo, il giudice conclude che "si deve ritenere che sia stata raggiunta la prova non solo all’inutilità e della mancanza di fondamento scientifico del cosiddetto metodo Stamina, ma anche alla potenziale nocività e pericolosità dello stesso". 

Nel 2016 si terrà il processo ordinario per l'ex direttrice sanitaria degli Spedali civili di Brescia, Ermanna Derelli, la segretaria del Comitato etico Carmen Terraroli, il pediatra Fulvio Porta e la biologa Arnalda Lanfranchi, che non hanno scelto riti alternativi.