Cronache

Stangata sulla benzina, +266 euro annui a famiglia: "Draghi abbassi le tasse"

Assoutenti: "Bisogna intervenire sull'abnorme tassazione". Aduc: "Lo Stato si riprende i soldi che sta elargendo a pioggia?"

Stangata sulla benzina: +266 euro annui a famiglia

La benzina costa il 16% in più rispetto allo scorso anno: i rincari costeranno 266 euro all’anno a famiglia, 230 euro per il diesel, con 6,5 miliardi di euro di costi diretti per la collettività.

La benzina verde è in media a 1,588 euro al litro e il diesel a 1,447. In entrambi i casi è il massimo da oltre un anno, per la benzina da gennaio 2020 e per il gasolio da febbraio dello scorso anno.

Fabio Truzzi, presidente dell’associazione Assoutenti, spiega: “Vanno poi aggiunte le ripercussioni sul fronte dei prezzi dei prodotti traportati, dei beni energetici e dei maggiori costi sostenuti dall’industria, che finiscono per essere scaricati sui consumatori finali”.

Chiediamo al Governo Draghi di intervenire sull’abnorme tassazione che vige sui carburanti, perché è intollerabile che oggi su un litro di benzina ogni automobilista paghi quasi il 64% di tasse (il 60,7% sul gasolio) a causa di Iva e accise che nessun Governo ha mai avuto il coraggio né di tagliare, né di sterilizzare quando si verificano forti rialzi delle quotazioni”, conclude Truzzi.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) aggiunge: “Prezzi carburanti al massimo. Lo Stato si riprende i soldi che sta elargendo a pioggia?”.

“E’ questo il costo del processo di riapertura dopo la pandemia? Dati i ristori a chi ha avuto la fortuna di averli o riceverli, visto che il maggiore componente del costo del carburante è quello fiscale, lo Stato sta mettendo in atto un processo di riappropriazione di quanto elargito? Certo, non dipende dallo Stato ma dalle quotazioni del greggio…. Ma, a parte che per le attuali quotazioni del greggio prima di arrivare sul prodotto finito che viene distribuito, ci sarebbe bisogno di tempo, è bene ricordare che la componente fiscale del prezzo al dettaglio è ben oltre il 60%. Percentuale che comprende anche l’Iva al 22%, un’imposta su un prezzo che è composto da altre ritenute fiscali (quindi tassa sulla tassa)”.

“Stiamo forse scontando un errore di fondo di tutta la politica di aiuti economici alla pandemia: soldi a pioggia alle varie categorie, premi (lotterie varie) per incrementare i consumi e un’ipotetica migliore lotta all’evasione fiscale, e rinvii per diverse tasse... piuttosto che una generalizzata riduzione fiscale su servizi e consumi”.