Strage di Capaci, Giuseppe Ayala a Sky: "Capaci non fu solo mafia".
Nell'anniversario della strage in cui perse la vita Giovanni Falcone, Ayala ribadisce la sua inquietante tesi sull'attentato a Borsellino e sui suoi retroscena
Oggi è il giorno dell’anniversario della strage di Capaci in cui perse la vita Giovanni Falcone (23 maggio 1992) in un attentato dinamitardo mafioso e a cui seguì l’uccisione di Paolo Borsellino nella strage di via D’Amelio a Palermo, quasi due mesi dopo (19 luglio 1992).
Date importanti che segnano l’inizio ufficiale della “guerra” Stato - mafia che poi avrebbe visto altri eventi delittuosi come le bombe nella notte tra il 26 e il 27 luglio 1993 a via dei Georgofili a Firenze, e quelle nella notte tra il 27 e il 28 luglio -sempre del 1993- alle chiese di San Giorgio a Velabro e San Giovanni in Laterano a Roma e a Via Palestro a Milano.
Ieri sera è andata in onda una bella ricostruzione su Sky di quei tragici eventi e Giuseppe Ayala ha ribadito nuovamente che nell’attentato a Borsellino: “non è solo mafia, l'ho pensato subito e lo continuo a pensare."
L’intervista si può vedere qui:
Quella del magistrato Ayala è una tesi molto inquietante che porta avanti da anni e che sarebbe importante capire bene in un momento in cui il popolo italiano guarda con sempre maggiore diffidenza alle istituzioni repubblicane e democratiche.
Ayala, ricordiamolo, ha rappresentato l’accusa nel maxiprocesso a Cosa Nostra e ebbe anche esperienze parlamentari e di governo, come sottosegretario alla Giustizia nel 1996.