Cronache
Strage Varese, "vi ho uccisi tutti, bastardi". L'ira di Maja sul figlio vivo
Nuova pista sul designer: voleva i soldi della società di famiglia. Forse minacciato da qualcuno. Non si era accorto che il primogenito respirasse ancora
Strage Varese, la pista delle minacce. I debiti nascosti alla famiglia
La tremenda strage della provincia di Varese di mercoledì scorso continua ad essere un mistero irrisolto. Alessandro Maja ha ucciso a martellate moglie e figlia e ferito gravemente il suo primogenito. Il 23enne Nicolò sul quale Maja si sarebbe accanito subito dopo avere ucciso la compagna e la 16enne - si legge sul Messaggero - è ancora ricoverato all'ospedale di Circolo di Varese in gravissime condizioni. Maja era convinto di aver tolto la vita anche a lui, tant'è che nei minuti successivi alla strage, ancora sporco di sangue avrebbe gridato "vi ho uccisi tutti, bastardi". Pezzo dopo pezzo, gli inquirenti tentano di ricomporre la vita di Alessandro Maja. È emersa la figura di un uomo piuttosto solitario, spesso arrabbiato e, negli ultimi tempi, ossessionato dal denaro. Il movente del duplice omicidio resta ancora un mistero, ma una delle piste al vaglio degli investigatori è proprio quella economica.
Si indaga - prosegue il Messaggero - sulla possibilità di operazioni finanziarie rischiose, di prestiti esterni alle banche o di investimenti che potrebbero avergli dato la sensazione di non essere al sicuro. Non sarebbe nemmeno da escludere l'eventualità che qualcuno lo minacciasse. Secondo chi era vicino a Maja, l'uomo era terrorizzato dagli effetti economici della pandemia sulla sua azienda, ma secondo quanto emerso, già nel 2018 lui e la moglie avrebbero istituito un fondo patrimoniale "destinando a far fronte ai bisogni della famiglia", la società dell'uomo, della quale Stefania deteneva la maggioranza delle quote. Nell'atto notarile è scritto che i coniugi "vengono delegati ed autorizzati a riscuotere gli utili di pertinenza delle rispettive quote di partecipazione, fermo restando che detti utili dovranno, comunque, essere utilizzati per i bisogni della famiglia".