Cronache
Stragi ‘93, inchiesta sui mandanti. Marcello Dell’Utri sceglie il silenzio
Marcello Dell’Utri era atteso a Firenze questa mattina, 18 luglio, per riferire davanti ai pm. Si è avvalso della facoltà di non rispondere
Dell’Utri è indagato dalla Dda e nei giorni scorsi è stato perquisito dagli investigatori nella sua abitazione e nell'ufficio a Milano, dove sono stati prelevati una serie di documenti che ora saranno analizzati nell'ambito dell'inchiesta.
I pm ritengono che Dell’Utri avrebbe “istigato l’organizzazione delle stragi per favorire l’affermazione di Forza Italia”. Il suo legale, Francesco Centonze, ha replicato parlando di una tesi “del tutto incredibile e fantasiosa”.
All'ex senatore FI, già condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, vengono contestati tre reati: il concorso in strage con i boss mafiosi Giuseppe e Filippo Graviano assieme a Gaspare Spatuzza, il trasferimento fraudolento di denaro in concorso con la moglie (a cui Silvio Berlusconi aveva inviato dei soldi) e infine una mancata comunicato della variazione patrimoniale tra il 2021 e il 2022.
Ci sarebbero anche le aggravanti, secondo i magistrati fiorentini, di aver agito con l’obiettivo di terrorismo, eversione dell'ordine democratico e aver agevolato l'azione di Cosa Nostra nell'ambito degli attentati a Firenze, Roma e Milano tra il 1993 e il 1994.