Cronache
Strasburgo: 4 fermi, killer in fuga. Tre morti e 13 feriti, anche un italiano

Attentato mercatino Strasburgo, è caccia al killer dopo la strage. Tre morti, 13 feriti. Quattro persone fermate
Il giorno dopo l'attacco ai mercatini di Natale nel centro storico di Strasburgo, in Francia e' caccia all'uomo che, urlando Allah Akbar, ha fatto tre morti e ha ferito 12 persone. Tra queste un italiano, il giornalista Antonio Megalizzi, che e' in coma e lotta tra la vita e la morte. Sono oltre 750 gli agenti che danno la caccia a Cherif Chekatt, il delinquente comune 29enne che ieri sera si e' trasformato in un terrorista e ha ucciso un turista thailandese, un padre di famiglia francese che lavorava a Strasburgo e un membro della comunita' turca. Tra i 12 feriti, 6 sono gravissimi. Ma finora di lui, nonostante sia stato lui stesso ferito durante l'attentato, nessuna traccia: c'e' chi dice che potrebbe gia' aver varcato il confine con la Germania.
Intanto sono stati fermati e interrogati il padre, la madre e i due fratelli, uno dei quali apparterrebbe alla comunita' salafita locale. La Francia, che si sveglia ancora una volta scossa dal terrore, ha innalzato l'allerta terrorismo e ha messo in campo 750 tra agenti e militari per setacciare ogni centimetro di Strasburgo e scovare quello che e' a tutti gli effetti l'uomo piu' ricercato del Paese. Cherif Chekatt risiedeva nel quartiere di Koenigshoffen.
Al dolore per l'ennesimo attentato si unisce lo sconcerto sul perche' nonostante la sua pesante storia di delinquenza alle spalle (condannato per 27 reati, ricercato per rapina e tentato omicidio), nonostante fosse segnalato con la "S" di pericolo pubblico perche' radicalizzato, sia stato in grado di armarsi e colpire nel centro di Strasburgo, a pochi passi dal Parlamento europeo. Chekatt era stato detenuto in Germania per poco piu' di un anno prima di essere espulso in Francia. E durante un suo soggiorno in un carcere francese, tra il 2013 e il 2015, era stato segnalato alla Direzione generale della sicurezza interna (Dgsi) per la radicalizzazione della sua pratica religiosa e il suo proselitismo.
Per questo, dopo la scarcerazione, Cherif veniva seguito "in modo piuttosto attento", come ha riferito il vice ministro dell'Interno, Laurent Nunez, precisando che "l'uomo incitava alla pratica della religione in una forma radicale, ma nulla - ha aggiunto - permetteva di rilevare un passaggio all'azione nella vita quotidiana". Cosi' per la polizia e i servizi di sicurezza francesi, Cherif era stato classificato come "profilo ibrido". Lotta tra la vita e la morte, invece, il giornalista radiofonico Megalizzi, 28enne trentino, ferito alla nuca da un proiettile durante l'attentato. Si trova ricoverato in gravi condizioni in un ospedale della citta' francese, dove e' arrivata la sua famiglia: la madre Annamaria, il padre Domenico, la sorella Federica e la fidanzata Luana Moresco di Mezzocorona.
Strasburgo: Megalizzi in coma, "non e' operabile"
Antonio Megalizzi, il giornalista di 28 anni di Trento, ferito ieri nell'attacco terrorista di Strasburgo e' in coma e lotta tra la vita e la morte nell'ospedale accademico di Hautepierre, alla periferia occidentale della citta' francese. Megalizzi era a Strasburgo per la sua passione professionale per le vicende europee. Assieme a due colleghe, Caterina Moser di Trento, e Clara Rita Stevanato, veneta che vive a Parigi, stava seguendo la plenaria del Parlamento europeo per conto di Europhonica, l'emittente radiofonica che fa parte al pool delle radio web universitarie di Francia, Germania, Spagna e Portogallo per la quale Megalizzi lavora. Per diverse ore dopo l'attentato le informazioni sulla sua salute sono state contrastanti. Danilo Moresco, padre di Luana, fidanzata di Antonio, raggiunto telefonicamente dall'AGI mentre e' diretto in Francia, ha detto che "Antonio e' in coma, gravissimo, che non puo' essere operato". Stando alle ricostruzioni dei fatti Megalizzi ieri sera al momento dell'attentato si trovava assieme a Moser e Stevanato. Il giornalista e' stato raggiunto da un proiettile alla base del cranio che, come sostiene Moresco, e' "finito in una posizione gravissima tra nuca e spina dorsale". Antonio si e' laureato all'Universita' di Verona e successivamente specializzato in Studi internazionali all'Universita' di Trento con un passato anche alla Rai di Trento (nella trasmissione radiofonica 'Tesi di Laurea'). Attualmente collabora anche con Radio 80 Forever Young e Sanbaradio, la radio universitaria trentina. Del grave fatto di sangue la fidanzata di Antonio, Luana Moresco, candidata per Forza Italia alle ultime elezioni provinciali, e' venuta a saperlo dalla televisione. Successivamente ha provato a mettersi in contatto con Antonio che normalmente sentiva ogni 4-5 ore ma questa volta non c'e' stata la tanto sospirata risposta. Immediatamente ha telefonato a Caterina Moser che le ha raccontato di essere barricata in un bar che quando ha udito gli spari ha iniziato a correre cercando rifugio in un locale dicendo anche Antonio non era assieme a lei. Luana, come ricorda il padre che e' anche un noto ristoratore di un locale di San Michele all'Adige, "si e' messa in contatto con alcuni parlamentari europei per capire dove fosse Antonio". Dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale dalla Farnesina attorno alle 23,30 che confermava la gravita' del giovane reporter, Luana assieme ai familiari di Antonio, papa' Domenico (dipendente delle Ferrovie dello Stato), mamma Annamaria (e' catechista presso la parrocchia Cristo Re a Trento) e la sorella Federica, si sono diretti verso Strasburgo. Un viaggio durato tutta la notte. Vista la gravita' Luana ha chiesto ai suoi genitori di raggiungerla.