Cronache
Stromboli, un disastro che nessuno sa sistemare. E la politica? Se ne frega
L'isola è quasi sempre in regime di emergenza perché in Sicilia, così come in molte zone del Sud Italia, la politica non se ne cura o lo fa sempre troppo tardi
Possibile che nessuno in questi anni si sia posto il problema di una bonifica? Ora tutto quel materiale dove verrà sistemato? Speriamo non in mare, aggiungerebbe disastro a disastro. Ci sarà pure un sistema per recuperare via mare o via terra tutta quella immondizia!
Da ultimo il letto dei torrenti, spesso utilizzati come deposito di materiali di scarto, che tra un vicolo e l’altro si immergono sotto case e strade per riemergere poi sulle spiagge trascinandosi dietro detriti che fanno da tappo e provocano esondazioni e altri disastri. Nessuno si è mai preoccupato di trovare un soluzione. Tutti gli anni, a seguito di temporali, i torrenti esondano, ma tutti se fanno una ragione, finché l’11 agosto la catastrofe annunciata: i torrenti sembravano le cascate del Niagara.
Dove erano in questi anni il sindaco, i carabinieri, la magistratura, la protezione civile? Anche se dopo l’eruzione del 2002 e relativo tsunami qualcosa è stato fatto, l’isola di Stromboli è quasi sempre in regime di emergenza perché della Sicilia così come di molte zone del Sud dell’Italia, la politica non se ne cura o lo fa sempre a disastri avvenuti. Non sono i soldi che mancano, tanto che al Sud non si riescono a spendere nemmeno le risorse che ci dà la UE, quella che manca è la capacità di una strategia, di una visione che essendo per natura a lungo termine non porta voti, e si preferisce da sempre accontentare le clientele per avere consenso, invece di nominare persone competenti al posto giusto.
Il prossimo 19 agosto ci sarà una riunione sull’isola per quantificare danni e provare a dare soluzione; in quell’ occasione verrà deciso di intraprendere una “Class Action” nei confronti degli enti responsabili al fine di poter rientrare dei danni subiti. Una prima significativa iniziativa da parte del Comune potrebbe anche essere quella di sospendere l’IMU sulle seconde case per il prossimo anno.