Stupro Firenze, carabiniere dal Pm: "Avuto un rapporto, ma lei consenziente"
Uno dei due carabinieri coinvolti nell'episodio dello stupro di Firenze delle due ragazze americane si presenta in Procura e rilascia la sua versione
Secondo il legale, esiste poi un'aggravante nei confronti dei due carabinieri, prevista dall'articolo 61 del codice penale, che punisce "il fatto commesso con abuso del potere o con violazione dei doveri inerenti una pubblica funzione: qui siamo di fronte a due pubblici ufficiali che avrebbero dovuto proteggere e non abusare delle ragazze". Le ragazze adesso sono lontane dalla città, "in un posto sicuro, al riparo dal clamore" ha raccontatp chi le ha viste e le ha descritte come molto provate. Si sono fidate dei carabinieri, della loro divisa per questo hanno accettato l'altra notte un passaggio in auto dalla discoteca fino a casa, in centro storico. Un tragitto di tre chilometri percorso intorno alle 3 di notte.
Adesso gli investigatori della squadra mobile stanno ultimando i controlli sulle telecamere della zona, ma hanno già trovato i riscontri che cercavano: la gazzella entra nella piccola e stretta via in cui abitano le studentesse e ne esce ventitré minuti dopo. Cosa è successo in quel lasso di tempo? Le ragazze denunciano lo stupro, l'aggressione sulle scale e in ascensore. Loro nel terrore e nell'impossibilità di difendersi: avevano bevuto molto, una non era in grado nemmeno di camminare. L'altra è comunque in uno stato confusionale.
Zanobini spiega anche che le studentesse "non hanno sottoscritto una assicurazione specifica anti-stupro e non sapevano nemmeno di avere una copertura assicurativa generica, di quelle che l'università americana fa in automatico per tutte le allieve che vengono in Italia". Questo per smontare l'ipotesi che le ragazze possano aver inventato l'aggressione per un profitto economico.