Cronache

Svolta nell’omicidio in villa a Catania: fermata la moglie dell’uomo ucciso

I carabinieri di Catania hanno fermato la moglie di Alfio Longo: non sono stati dei banditi a ucciderlo a bastonate nella sua villa di Biancavilla, ma la moglie - Vincenzina Ingrassia - che ha poi inscenato la rapina. Sembra questa la conclusione - ancor più orribile della rapina in villa finita in tragedia - del caso che ha fatto inorridire l'Italia in questa fine di agosto. La sera prima lui l'ha picchiata al culmine dell'ennesima discussione, e la notte lei l'ha ucciso nel sonno usando lo stesso ciocco di legno con il quale l'uomo l'aveva percossa. E' il particolare che emerge dalle indagini dei Carabinieri sull'uccisione di Alfio Longo assassinato dalla moglie Vincenzina Ingrassia a Biancavilla, simulando poi una rapina. La donna ha confessato ed è in stato di fermo per omicidio. Il provvedimento della Procura di Catania è stato eseguito dai Carabinieri. Secondo la ricostruzione fornita dalla stessa donna, il marito, un uomo di 67 anni, si era ribellato ai malviventi: "Hanno preso solo poche centinaia di euro e qualche gioiello - aveva raccontato la donna ai carabinieri - ma mio marito ha urlato di averli riconosciuti e loro lo hanno ucciso". Ma evidentemente qualcosa nel racconto ha insospettito gli investigatori, e oggi la svolta che lascia allibiti, arrivata dopo un lunghissimo interrogatorio.