Cronache

Terni, estorsione e spaccio in 'larga scala': smantellata rete criminale

Maxi retata a Terni condotta dalla polizia nei confronti di gruppo criminale che svolgeva attività di estorsione e spaccio

Terni, estorsione e droga: la Polizia di Terni smantella rete criminale

Con l'operazione "White Bridge" la Polizia di Stato di Terni ha smantellato una rete criminale multietnica dedita allo spaccio di stupefacenti e all'estorsione. Dall'alba la Polizia di Terni, in collaborazione con le Questure di Livorno e di Lodi, il Reparto Prevenzione Crimine "Umbria-Marche", l’unità cinofila di Nettuno e la Polizia di Frontiera di Fiumicino, ha dato esecuzione a diverse misure cautelari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Terni, nei confronti di soggetti appartenenti alla rete criminale attiva nel centro cittadino ed in altre zone della città umbra, per spaccio di sostanze stupefacenti di ogni tipo ed estorsione. L’attività estorsiva si concretizzava nei confronti dei consumatori "morosi" con minacce, aggressioni ed atti di vandalismo.

IL COMUNICATO DELLA POLIZIA DI STATO

Questura di Terni- operazione della Polizia di Stato “White Bridge” contro rete criminale multietnica dedita allo spaccio di stupefacenti e all’estorsione.

La Polizia di Stato di Terni, in collaborazione con le Questure di Livorno e di Lodi, il Reparto Prevenzione Crimine “Umbria-Marche”, l’unità cinofila di Nettuno e la Polizia di Frontiera di Fiumicino, ha dato esecuzione, questa mattina, a 16  misure cautelari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Terni, su richiesta della Procura della Repubblica di Terni, per spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione nei confronti di soggetti appartenenti ad una rete criminale multietnica.

Le indagini, avviate lo scorso autunno dalla Squadra Mobile ternana, hanno permesso di smantellare una rete criminale multietnica che aveva fatto dello spaccio di droga l’unica fonte di guadagno, arrivando a movimentare un giro di affari di migliaia di euro al mese, non disdegnando però, alcuni di loro, l’estorsione, attuata con minacce, aggressioni, atti di vandalismo e danneggiamento, quando le vittime non riuscivano ad onorare i lori debiti, in particolare legati all’acquisto di cocaina.

La sostanza stupefacente, spacciata nel centro cittadino, nelle zone di Borgo Rivo e di Largo Frankl, presso il “ponte bianco”, da cui il nome dell’operazione, oltre che nei luoghi di aggregazione giovanile, era di ogni tipo: hashish, marijuana, eroina, cocaina e droghe sintetiche, ed era diretta ad ogni tipo di acquirente, di ogni fascia di età.

Gli spacciatori, tutti con precedenti penali, sia per reati di droga che per reati contro il patrimonio, come furti e rapine, e per estorsione, hanno un’età compresa fra i 22 e i 49 anni, e fra loro ci sono tre donne; sono di nazionalità italiana, tunisina, marocchina e gambiana e sono, per la maggior parte, domiciliati a Terni, tranne due che abitano a Cecina, in provincia di Livorno, e uno che si trova a Lodi. Tre di loro sono irregolari in Italia (due marocchini e un tunisino) mentre per l’unico gambiano si sta verificando la sua situazione sul Territorio Nazionale.

L’attività di indagine, supportata anche dal Servizio Polizia Scientifica, svolta attraverso servizi di osservazione e l’uso di strumenti tecnici, ha consentito di effettuare il sequestro di discreti quantitativi di droga. In particolare, alcuni mesi fa, è stato rinvenuto oltre mezzo chilo di stupefacente occultata all’interno di un vano contatori in uno stabile in zona Borgo Rivo. In varie occasioni, ad occuparsi delle consegne era addirittura il figlio minore di uno degli arrestati stranieri, che cedeva la sostanza stupefacente fuori dalla propria abitazione.

Lo spaccio è proseguito anche in questo periodo di quarantena: lo scorso marzo, uno dei marocchini irregolari era stato denunciato in stato di libertà per detenzione di cocaina ed eroina, dopo essere stato fermato dalla Squadra Volante durante i controlli Covid-19 in centro e durante tutta l’attività di indagine, sono state arrestate e denunciate per spaccio di stupefacenti altre persone.

L’attività estorsiva nei confronti delle vittime, in prevalenza i consumatori di cocaina, si concretizzava, non solo nelle minacce, ma anche in vere e proprie aggressioni e atti di vandalismo; è emerso infatti che in un’occasione è stata danneggiata la porta dell’abitazione di un cliente “moroso” con un grosso petardo, mentre in altre, alcuni di questi sono stati obbligati a “cedere” la loro automobile od altri beni a prezzi bassissimi per onorare i debiti contratti con gli spacciatori. Alcuni degli indagati, noti alle Forze dell’Ordine in quanto legati alle frange ultras della Ternana Calcio ed assidui frequentatori dello stadio, erano già stati colpiti da DASPO.