Cronache
Latitanti, 15 sul tavolo Italia-Francia: i nomi. Nodo prescrizione
Da Giovanni Alimonti a Giorgio Pietrostefani: ecco chi sono i latitanti che l'Italia chiede alla Francia
Terroristi latitanti, vertice in Francia. Ma c'è la mannaia prescrizione
"In un clima cordiale, collaborativo, di grande amicizia, si e' concluso il primo incontro tecnico fra la delegazione del ministero della Giustizia e le autorita' francesi. Sul tavolo, tutti i fascicoli inerenti i latitanti localizzati in territorio francese su cui le autorita' italiane avevano inoltrato richiesta di estradizione. Sono stati analizzati tutti i fascicoli, uno per uno, ed e' avvenuto un proficuo scambio di informazioni su ogni caso". Cosi' in una nota il ministero della Giustizia, al termine del tavolo tecnico tenuto a Parigi. "Le autorita' francesi - aggiunge la nota - si sono impegnate a rivalutare tutte le posizioni. Lo scoglio principale e' la lotta contro il tempo, rappresentata dalla prescrizione: purtroppo gran parte delle richieste inoltrate nel 2002 non hanno mai lasciato gli uffici del ministero della Giustizia francese".
Terroristi latitanti, i nomi sul tavolo sono 15
La delegazione del ministero della Giustizia italiano a Parigi per una riunione sui latitanti che vivono in Francia ha chiesto che "su tutti i fascicoli si pronunci l'autorita' giudiziaria francese: gli atti sono sempre rimasti al ministero e non sono mai stati sottoposti al vaglio dell'autorita' giudiziaria". Lo spiega il ministero, affermando che "c'e' la convinzione che si sia finalmente instaurato un rapporto diretto che consentira' di seguire passo passo tutte le azioni da mettere in atto per giungere al rimpatrio dei latitanti". I nomi sul tavolo sono 15. Una domanda di estradizione per un ex militante italiano di estrema sinistra già pervenuta alla Francia e un'altra che dovrà arrivare nelle prossime ore sono già state avanzate.
I nomi dei latitanti richiesti alla Francia
I nomi che circolano vanno da Giovanni Alimonti, leader delle Br-Pcc a Ermenegildo Marinelli, che fece parte del Movimento comunista rivoluzionario; da Luigi Bergamin, tra gli ideologi dei Pac, a Paola Filippi, anche lei ex membro dei Pac, e Roberta Cappelli e l'ex marito Enrico Villimburgo, entrambi membri di spicco della colonna romana delle Br. Figura anche quello di Giorgio Pietrostefani, dirigente di Lotta continua condannato a 22 anni di carcere per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi.