Cronache
Torino, il giudice grazia il rapper: "L'hashish stimola la sua creatività"
Sofian Naich, in arte “Kaprio”, aveva con sé mezzo chilo di droga leggera. Ma per il giudice: "È un musicista, in quei contesti se ne fa un uso disinvolto"
Sofian Naich, rapper torinese conosciuto con il nome d’arte “Kaprio”, già accusato per la devastazione delle vetrine di piazza San Carlo a Torino lo scorso autunno, è stato fermato dalla polizia, avendo con sé mezzo chilo di droga leggera. Per la precisione, nella sua abitazione, sono state trovate 2005 dosi medie singole di hashish e 678 di marijuana. Ma per il giudice lo spaccio non sussiste: il possesso- seppur ingente- è stato giustificato come “uso personale”. E soprattutto, trattandosi di un’artista lo stupefacente “stimola la creatività”, afferma il giudice.
Nello specifico, il giudice nelle motivazioni scrive: "Naich risulta comporre musica rap con il nome d'arte di "Kaprio" ed è noto come in certi contesti e ambienti artistici vi sia un uso piuttosto disinvolto delle sostanze stupefacenti, soprattutto quelle leggere ritenute idonee a favorire la creatività artistica. Deve dunque ritenersi plausibile che il giovane detenesse lo stupefacente tanto per uso personale quanto per le cessioni finalizzate a un consumo di gruppo".
Non sono stati trovati soldi, dunque "l'attività dell'imputato risulta quanto meno in parte illecita, ma dai contorni ridimensionati tali da poter applicare il 5° comma, nonostante il considerevole quantitativo detenuto. Si tratta di detenzione a fine di cessione di una sola parte, verosimilmente a titolo gratuito, comunque non a fine di lucro", conclude il giudice. Infine, anche la pena per il musicista risulta allegerita: dieci mesi di reclusione, doppi benefici di legge (sospensione condizionale e non menzione della condanna) e l'immediata liberazione.