Cronache
Tragedia a Scampia, crolla un ballatoio della Vela Celeste: 2 morti e 7 bambini tra i tredici feriti- FOTO E VIDEO
Crolla un ballatoio della Vela Celeste, insediamento popolare di Scampia: due morti e tredici feriti. Immediato l'intervento dei Vigili del Fuoco
Tragedia a Scampia, crolla il ballatoio di collegamento nella Vela Celeste. Ecco che cosa è successo- FOTO E VIDEO
Paura e terrore a Scampia nella tarda serata di ieri. Il cedimento di un ballatoio di collegamento nella Vela Celeste, insediamento popolare del quartiere, ha provocato due morti e tredici feriti (sette sono bambini). Due persone sono in gravi condizioni. Il crollo, verificatosi verso le 22:30 al terzo piano della struttura, ha coinvolto nella caduta anche i ballatoi del secondo e del primo piano. I Vigili del fuoco, dopo aver scavato tra le macerie, hanno completato l'evacuazione dei piani alti mentre sono in corso le verifiche di stabilità nella parte coinvolta dell'edificio.
Tragedia a Scampia, la gente disperata scende in strada-VIDEO
A causa del crollo di un ballatoio nella Vela Celeste di Scampia sono confermati per ora 1 morto e 5 feriti. La gente impaurita e disperata si sta riversando per strada. pic.twitter.com/rJWP5y9wT3
— Francesco Borrelli (@NotizieFrance) July 22, 2024
Tragedia a Scampia,un morto e 6 feriti per crollo ballatoio Evacuati i piani alti, verifiche su stabilità dell'edificio pic.twitter.com/5pBiHIBBzC
— Francesco Borrelli (@NotizieFrance) July 22, 2024
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Chi sono le vittime del crollo avvenuto nella notte
A perdere la vita sono state due persone: un uomo di 29 anni e una donna di 35. Il primo è Roberto Abbruzzo, macellaio sposato e padre di una bambina di 2 anni, che ha perso la vita sul colpo. La seconda è Margherita Della Ragione, deceduta dopo il ricovero all'ospedale Cto di Napoli. I feriti sono stati trasportati in diversi ospedali. Tra questi, in tutto 13 persone di cui 7 bambini, preoccupano le condizioni di un 25enne ricoverato nel reparto rianimazione del Cardarelli. Nell'ospedale ci sono anche altri due feriti, due donne di 35 e 53 anni. Le loro condizioni non sono gravissime. Un 23enne, poi, è ricoverato all’Ospedale del Mare, mentre un 28enne al San Paolo di Fuorigrotta, entrambi in condizioni che sembrano stabili.
Poi, ci sono i 7 bambini, di età compresa tra i 2 e i 10 anni. Sono stati portatit tutti all'ospedale pediatrico Santobono in codice rosso. Sembra che le persone coinvolte in questa tragedia appartenessero allo stesso nucleo familiare, cioè sia vittime che feriti erano parenti. Potrebbero essere stati sul ballatoio per sfuggire al caldo di questi giorni. Da prassi, tutta la Vela Celeste è stata evacuata: si sono riversate in strada circa 800 persone.
L'apertura delle indagini
Sul fatto la Polizia ha aperto un'indagine sulle cause del crollo. Non si esclude alcuna ipotesi, la più accreditata è quella di un cedimento strutturale, ma per avere la certezza occorrerà portare a termine le verifiche da parte dei Vigili del fuoco. Subito dopo il crollo, avvenuto verso le 23, tanta gente si è riversata in strada tra il timore di nuovi crolli e l'apprensione per le persone rimaste coinvolte. Numerosi i mezzi di soccorso fatti confluire sul posto con diverse ambulanze che hanno trasferito i feriti in ospedale.
Il piano di rigenerazione del quartiere
La Vela Celeste è una delle ultime rimaste in piedi a Scampia dopo l'abbattimento effettuato in precedenza delle altre Vele deciso per dare una sistemazione più dignitosa ai residenti e cancellare il marchio di 'Gomorra' dal quartiere. Appena ad aprile scorso, racconta l'Ansa, è stato annunciato il piano di rigenerazione urbana dell'amministrazione Manfredi relativo alle Vele di Scampia con i lavori di riqualificazione della Vela B (la cosiddetta 'Vela Celeste') finanziati dal Piano Periferie (con un finanziamento di circa 18 milioni di euro). Il progetto prevede per questa Vela la riqualificazione degli spazi comuni, del piano dei garage e dei porticati, dei collegamenti verticali e del rifacimento delle superfici orizzontali di copertura.
Un intervento che rappresenta un altro tassello nel mosaico complesso di rigenerazione delle Vele di Scampia, iniziando il recupero dell'unica Vela che resterà in piedi come simbolo del passato, del quartiere e delle battaglie del territorio "per il riscatto che questa comunità ha condotto", come ha annunciato il Comune di Napoli proprio in occasione del varo di questo piano. Le Vele, sette in tutto, furono costruite tra il 1962 e il 1975 su un progetto dall'architetto Franz Di Salvo.
Nel progetto erano previsti anche centri aggregativi e spazi comuni, uno spazio di gioco per bambini e altre attrezzature collettive. Un 'nucleo di socializzazione' che non fu mai realizzato contribuendo al fallimento dell'opera come concepita. E negli anni le Vele sono diventate sempre più sinonimo di degrado, di malavita e spaccio di droga. Poi la decisione di rilanciare radicalmente il quartiere con l'abbattimento della gran parte, la riqualificazione di alcune, e la destinazione in una di esse di alcuni corsi di laurea di Medicina.
Le prime dichiarazioni di cordoglio da parte della politica
Tra le prime a farsi sentire è Giorgia Meloni che, in un post su X, ha scritto: "Addolorata per quanto accaduto ieri notte con il crollo del ballatoio nella Vela Celeste nel quartiere di Scampia a Napoli nel quale sono morte 2 persone e altre 13 sono rimaste ferite, tra cui diversi bambini. In questo momento di dolore il mio cordoglio va alle famiglie delle vittime unitamente a un pensiero di vicinanza ai feriti e ai loro cari. Un ringraziamento ai vigili del fuoco prontamente intervenuti e a quanti stanno collaborando nelle operazioni di soccorso".
Ma anche il ministro della Procezione Civile, Nello Musumeci, ha fatto sapere di esseree "vicino alle famiglie delle vittime del crollo di Scampia, ai tredici feriti il più sincero augurio di una pronta guarigione. La tragedia di ieri sera, in attesa dell'esito delle verifiche tecniche in corso, ripropone comunque il diffuso e insoluto problema della fatiscenza del patrimonio edilizio in parecchie città italiane e la necessità di accelerare ogni processo di rigenerazione urbana. Il mio grazie al prefetto, ai soccorritori ed al personale sanitario per la tempestività e la professionalità con cui sono intervenuti».