Cronache

Trattative Stato-mafia: confermata l'assoluzione di Mannino, ex ministro Dc

La sesta sezione penale della Suprema Corte ha dichiarato inammisibile il ricorso presentato dalla procura generale di Palermo

Confermata dalla Cassazione l'assoluzione dell'ex ministro Calogero Mannino nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Lo ha deciso la sesta sezione penale della Suprema Corte, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla procura generale di Palermo.

La decisione della Suprema Corte, è giunta dopo lo svolgimento da remoto, ed è stata quindi in linea con le richieste, avanzate nei giorni scorsi con requisitoria scritta, dalla procura generale della Cassazione, che si era pronunciata per l'inammissibilita' del ricorso dei magistrati di Palermo.

La procura generale del capoluogo siciliano era ricorsa in Cassazione contro la sentenza della Corte d'appello che, il 22 luglio 2019, aveva confermato l'assoluzione dell'ex ministro Dc dalle accuse rivoltegli nell'ambito del processo Stato-mafia. Mannino, giudicato con rito abbreviato, era già stato assolto in primo grado dal gup di Palermo nel 2015. 

Prontamente è arrivata la dichiarazione di Mannino che si dichiara "umanamente soddisfatto"- e aggiunge -"E' l'ennesima assoluzione di una teoria di processi imbastiti fin dal 1991 per giungere sempre, lungo la linea dell'assurdo quindi della non verità, a quest'ultimo processo nel quale artificiosamente e senza fondamenti alcuni, si è tentato di attribuirmi una qualche responsabilità".

 Secondo Mannino, in questo processo  "ha giocato un vizio, ovviamente deliberato, che hanno assunto con la linea dell'ossessione inquisitoria alcuni magistrati della procura di Palermo e della procura generale. E cioè che non ucciso dalla mafia, Mannino andava colpito dall'antimafia, in modo letterario. Un compito unico su versanti opposti, al di là dell'ingiustizia della quale sono stato fatto segno con accuse rivelatesi sempre infondate che hanno portato sempre ad oltre dieci sentenze di assoluzione".