Cronache
Treni regionali italiani in condizioni disastrose: report-denuncia
Il report Pendolaria 2024 conferma il pessimo stato di salute della rete ferroviaria regionale nel nostro Paese
Legambiente analizza lo stato dei treni regionali in Italia: convogli vecchi e ritardi frequenti
Chi viaggia sui treni regionali per andare a lavoro o in università sa bene quali sono i problemi dei passeggeri: mezzi vecchi, sporchi, sovraffollati e spesso in ritardo. Queste criticità diventano ancora più evidenti al Sud e nelle isole. Un ulteriore conferma arriva dal report Pendolaria 2024 di Legambiente con dati non certo incoraggianti.
I 5,7 milioni di italiani che ogni giorno si spostano in treno o in metropolitana viaggiano su convogli con un'età media di 15,8 anni, che risultano quindi più scomodi e facili ai malfunzionamenti. Al Nord l'età media è di 14,6 anni ma al Sud si può arrivare anche a punte di 22,6 anni come nel caso del Molise. Per Contral nel Lazio l'età media supera addirittura i 32 anni.
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Le linee ferroviarie peggiori, come riporta wisesociety.it, si trovano al Centro-Sud con al primo posto la tratta Roma-Lido, che collega Porta San Paolo e Ostia. A seguire abbiamo la Roma-Viterbo, con oltre 7mila corse soppresse nel 2023, le ex Circumvesuviane e la linea Catania-Gela. Ma questi sono solo alcuni esempi.
E' ormai evidente come i disagi maggiori sono sulle spalle dei viaggiori del Sud. In Sicilia, ad esempio, su 1.490 chilometri di linee l'85% è a binario unico e il 46,8% non sono elettrificati. Per andare da Trapani a Ragusa si devono cambiare 4 treni regionali per un totale di 13 ore di viaggio, salvo ritardi, contro le 4 ore e mezza in auto.
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"In Calabria e in Sicilia si continua a viaggiare e a spostarsi quasi come trenta anni fa”, aaffermano Anna Parretta e Tommaso Castronovo, presidenti di Legambiente rispettivamente per la Calabria e per la Sicilia - Circolano meno treni, i convogli sono mediamente più vecchi e si muovono su linee in larga parte a binario unico e non elettrificate con tempi di percorrenza che li rendono poco competitivi rispetto al trasporto su gomma. In Calabria ed in Sicilia servono collegamenti più sicuri e frequenti con l’adeguamento delle linee anche ai fini dell’alta velocità, treni tecnologicamente avanzati, stazioni rinnovate ed accoglienti. Quello di cui abbiamo bisogno è il triplo degli investimenti programmati, già da diversi anni, per migliorare e ampliare l’offerta del servizio e il materiale rotabile oltre a informazioni puntuali nel rispetto dei diritti dei passeggeri".