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Treni alta velocità, i dati di traffico e dei ritardi del 2025 ed il confronto Trenitalia-Italo
L'indagine di Altroconsumo aggiorna i dati sui ritardi relativi al 2024 di Europa Radicale. I disservizi delle Frecce di Trenitalia e (in misura minore) di Italo a inizio 2025

Treni alta velocità, i dati di traffico e dei ritardi del 2025 ed il confronto Trenitalia-Italo
I treni ad alta velocità in Italia continuano ad avere problemi strutturali. Dopo il dossier presentato a gennaio da Europa Radicale e relativo al 2024, una più recente indagine di Altroconsumo aggiornata a febbraio 2025 dimostra come le Frecce Trenitalia ed Italo, ovvero i due operatori attivi sulla rete, non riescano a garantire alti tassi di puntualità sui treni a lunga percorrenza o ad alta velocità. Ecco i numeri
Trenitalia, i dati choc: il 70% dei treni è in ritardo. Il report
Partiamo dal report di Europa Radicale, presentato al Ministero dei trasporti e relativo ai ritardi accumulati dalle Frecce di Trenitalia (Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca) nel periodo tra ottobre e dicembre 2024. SCARICA QUI IL DOCUMENTO.
Trenitalia, ritardi per oltre il 70% dei treni: le linee peggiori
Partiamo dal dato medio, impressionante: su un totale di 22.865 treni monitorati (una media di circa 260 treni al giorno), hanno registrato ritardi oltre il 70%. In soli tre mesi i tempi di ritardo accumulati sono equivalenti a quasi 6 mesi e mezzo, 4.641 ore. La linea peggiore? E' l’FR9658 Reggio Calabria -Milano con 46 minuti di ritardo medi. Segue l’FA8348 da Bari a Roma con 38 minuti di ritardo medi e un non invidiabile record: nel trimestre preso in considerazionen nessun convoglio è mai arrivato in ritardo. Terzo posto per il l’FR8824 da Lecce a Milano. Ritardo medio di 38 minuti. In 92 giorni è arrivato puntuale cinque volte. Al quarto posto il Torino - Reggio Calabria ed il Venezia - Reggio Calabria (entrambi con 36 minuti di ritardo medio). Quindi il Napoli - Torino (33 minuti), il Bolzano - Sibari (32 minuti), il Torino - Reggio Calabria (31 minuti), il Reggio Calabria - Roma (29 minuti), il Reggio Calabria - Torino (28 minuti).
Frecciarossa e i ritardi: rimborsi per 102 milioni di euro
Complessivamente, solo il 20% dei treni ha avuto un ritardo medio inferiore ai 6 minuti, e solo il 3% (8 treni su 275) minore o uguale a zero. Se il Reggio Calabria - Milano è stato il treno più in ritardo per tutto ottobre e novembre, a dicembre è stato sopravanzato dal Lecce Milano, con la metà dei viaggi che hanno accumulato ritardi superiori ai trenta minuti. Come annota Europa Radicale, non si tratta solo di raccontare i disagi dei viaggiatori. C'è anche un significativo impatto economico per Trenitalia. Perchè questi disagi comportano un rimborso annuo per gli utenti di 102 milioni di euro. "L'alta incidenza dei ritardi, la loro concentrazione nei giorni feriali e su specifiche tratte, uniti all'elevato costo dei rimborsi, indicano un problema strutturale che richiede interventi urgenti e mirati. La stessa Trenitalia ha sottolineato come la rete ferroviaria italiana sia passata da 308 treni al giorno nel 2017 a punte di 400 nel 2024, operando su linee non interamente dedicate all’alta velocità", spiega la nota.
I ritardi maggiori nei giorni feriali
Il dossier è stato curato dall'informatica Chiara Calore. Questi altri dati emersi: tra i Frecciarossa, il 72% è arrivato in ritardo. La situazione è simile per i Frecciabianca, anch’essi con il 72% di treni in ritardo, mentre peggiora con i Frecciargento, dove il 79% dei treni ha registrato ritardi. Il venerdì è, in assoluto, il giorno peggiore, con 2.401 treni in ritardo su 3.160 totali, di cui 434 con ritardi superiori ai 30 minuti. Anche il mercoledì e il giovedì si confermano giorni critici: il mercoledì registra 2.579 treni in ritardo su 3.430, di cui 436 con ritardi oltre la mezz’ora, mentre il giovedì conta 2.618 treni in ritardo su 3.455, con 354 ritardi gravi. Nel weekend la situazione migliora leggermente. La domenica è la giornata più favorevole, con 1.726 treni in ritardo su 2.749 totali e “solo” 186 con ritardi gravi. Anche il sabato, con 2.024 treni in ritardo su 2.997, presenta numeri più contenuti rispetto ai giorni centrali della settimana, con 357 ritardi superiori ai 30 minuti.
Trenitalia, perchè tutti questi ritardi? Troppi treni e rete sovraccarica
Già a novembre Europa Radicale aveva diffuso i dati relativi al solo mese di ottobre. E da Chiara Calore era stata già impostata una analisi delle cause della situazione: "La maggior parte dei treni AV soffre di ritardi cronici che appaiono ormai come la norma piuttosto che l’eccezione". Sul banco degli imputati l’eccessivo numero di corse "soprattutto nelle ore di punta, quando la rete è congestionata e diventa impossibile rispettare gli orari con la frequenza attuale dei treni. Questa condizione non solo compromette la qualità del servizio, ma espone i viaggiatori a continui disagi". La rete del Paese appare dunque sovraccarica, soprattutto nei giorni feriali.
L'indagine di Altroconsumo: i ritardi (anche di Italo) proseguono nel 2025
Una indagine condotta da Altroconsumo e pubblicata a fine marzo 2025 presenta dati più aggiornati ed estesi anche ad Italo. L'indagine ha infatti messo a confronto i due operatori dell’alta velocità lungo 81 tratte principali tra il 19 dicembre 2024 e il 1° febbraio 2025, per 45 giorni consecutivi. I risultati? Il 36% dei treni a lunga percorrenza arriva in ritardo. E non va meglio con l’alta velocità: i treni Frecciarossa di Trenitalia sono in ritardo nel 30% dei casi, mentre Italo si ferma al 26%, risultando più puntuale nell’80% delle tratte analizzate.
Il confronto premia dunque Italo. Sulla tratta Napoli-Roma Termini, ad esempio, i treni di Italo sono arrivati in ritardo nel 19% dei casi, contro il 25% del Frecciarossa. Sulla Salerno-Torino Porta Nuova, il 65% dei treni Trenitalia ha registrato ritardi, con una media del 43% oltre i 20 minuti.
Frecciargento, Frecciabianca e Intercity: la situazione peggiora
La performance peggiora con i treni misti o su linee tradizionali. I Frecciargento risultano in ritardo nel 41% dei casi, con picchi del 95% sulla Bari-Roma. I Frecciabianca, su 8 tratte analizzate, segnano il 37% di ritardi, mentre gli Intercity si fermano al 29% di media, ma con casi eclatanti come la Milano-Pescara, in cui in 43 giorni su 45 si è verificato almeno un ritardo.
Altroconsumo: "Rimborsi troppo esigui"
Oggi le regole prevedono il rimborso solo per ritardi oltre i 30 minuti. Ma secondo Altroconsumo è troppo poco. Se la soglia venisse abbassata a 15 minuti, i rimborsi raddoppierebbero. L’associazione propone rimborsi automatici del 30% per ritardi da 15 minuti (AV) o 30 minuti (altri treni), 50% per ritardi oltre 30 o 60 minuti, e rimborso integrale per ritardi oltre le due ore.
L’odissea del treno Intercity Milano-Lecce mai giunto a destinazione
A dimostrazione dei problemi strutturali, che proseguono ancora durante il 2025, il caso emblematico dell’Intercity Notte 755, partito il 16 aprile da Milano Centrale e mai arrivato a Lecce. Il convoglio, con a bordo circa 400 passeggeri, dopo soste prolungate ad Ancona e Pescara si è fermato definitivamente a Chieuti (Foggia) alle 4.30 del mattino. I passeggeri sono stati fatti scendere sui binari e condotti su un treno regionale e un bus sostitutivo per completare il viaggio. Trenitalia ha promesso un rimborso integrale ai viaggiatori. Ma resta da chiarire la causa del blocco: guasto al locomotore o sovratensione elettrica? Intanto il “viaggio della speranza” ha mostrato ancora una volta quanto fragile sia la rete ferroviaria italiana quando si va oltre le tratte principali dell’alta velocità.