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Trento, Fugatti ordina l’abbattimento di due lupi: è il primo caso in Italia

Di Redazione Cronache

Il decreto, che ha ricevuto il parere favorevole dell'Ispra, è dovuto al numero di predazioni di animali da allevamento nella zona

Trento, il presidente della Provincia ordina l'abbattimento di due lupi: le motivazioni

Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, dopo aver più volte tentato di dare esecuzione all'abbattimento degli orsi del territorio ritenuti pericolosi per l'uomo, ha firmato un atto "storico" in Italia: la prima ordinanza di uccisione di lupi.

Una decisione che sta già facendo discutere e che sarebbe motivata dai recenti episodi registrati nel cuore dei Monti Lessini, in Trentino, dove un branco di lupi ha stabilito il suo territorio attorno a Malga Boldera, nei dintorni di Ala, mettendo in atto una serie di predazioni che hanno causato gravi danni agli allevamenti locali. Ben 16 i bovini e due gli asini sbranati nei soli ultimi due mesi: un focolaio di attacco di gravità tale da causare una perdita economica diretta e indiretta. Il provvedimento, emanato con il placet dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), ha "carattere sperimentale" ed è stato motivato dalla necessità di "mitigare gli impatti predatori sugli allevamenti", L'abbattimento, a cui procederà il corpo forestale a procedere, è previsto in modo selettivo, concentrandosi sul branco che gravita attorno a Malga Boldera e cercando di condizionare negativamente altri lupi eventualmente presenti nella zona. La Lega abolizione caccia.

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Trento, Fugatti ordina l'abbattimento di due lupi. La rivolta degli animalisti

La decisione della Provincia di Trento ha immediatamente sollevato reazioni e dibattiti sulla coesistenza tra la fauna selvatica e le attività umane. La Lega abolizione caccia ha criticato aspramente il decreto del presidente Fugatti, definendolo "bieca propaganda con deliberazioni spot e disinformazione".

L’ordinanza, non ancora resa pubblica, riporta il parere di Ispra secondo cui "le predazioni registrate nella Malga Boldera, a giugno 2023, possano essere considerate danno grave all’allevamento" e, parallelamente, l’uccisione di due lupi "non appare incidere significativamente sullo stato di conservazione della popolazione del Trentino Alto Adige".