Cronache

Troppo bisfenolo A nel tonno in scatola: allarme. Le marche da evitare

di Redazione

Un nuovo test condotto in Svizzera sul tonno in scatola lancia ancora una volta l'allarme sulla contaminazione di questo prodotto da parte del bisfenolo A

Troppo bisfenolo A nel tonno in scatola: il nuovo test l’ha trovato in tutti i campioni analizzati (Rio Mare compreso)

Nel panorama alimentare odierno, dove la sicurezza e la purezza degli alimenti sono sempre più sotto l'occhio del ciclone, emerge una nuova problematica legata al consumo di tonno in scatola. Secondo un’indagine approfondita condotta in Svizzera dalla rivista Saldo e riportata da GreenMe una serie di scatolette di tonno, elemento presente sulla tavola di molti, ha mostrato livelli di contaminazione da sostanze chimiche quali bisfenolo A e glicidolo, che superano i limiti considerati sicuri per il consumo umano. Questi risultati hanno suscitato preoccupazione tra i consumatori e posto l'accento sulle pratiche di imballaggio dell’industria alimentare.

LEGGI ANCHE: Tonno al mercurio, nostre tavole piene di cibo straniero dannoso. Allarmi boom

Livelli allarmanti di contaminazione 

La ricerca condotta ha messo sotto la lente di ingrandimento varietà di tonno in scatola conservate sia in olio di oliva che di girasole, rivelandone una contaminazione pressoché universale da bisfenolo A, tranne che per le varianti confezionate in vetro. Il bisfenolo A, noto per i suoi effetti potenzialmente dannosi sulla salute, come il deterioramento della fertilità e del sistema immunitario, è stato rinvenuto in tutti e dieci i campioni di tonno in lattina analizzati.

Normative e sicurezza alimentare 

Recentemente, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha rivisto al ribasso i limiti giornalieri ammissibili di esposizione al bisfenolo A, riducendoli drasticamente per aumentare la protezione dei consumatori. La nuova soglia impone che un adulto di 60 kg non debba assumere più di 12 nanogrammi di bisfenolo A al giorno. Tuttavia, marchi rinomati, scrive Greeen Me, tra cui Rio Mare contenevano livelli di bisfenolo A 20 volte superiori al nuovo limite proposto dall’UE (il record negativo lo aveva però il tonno Albo con livelli 50 volte superiori). Non tutte le opzioni di tonno hanno mostrato però livelli preoccupanti di contaminazione. I prodotti confezionati in barattoli di vetro, come il “Tonno Alberta all’olio d’oliva” di Qualité & Prix e i “Filetti di Thon Albacore all’olio d’oliva” di Migros Sélection, sono risultati privi di bisfenolo A.

WhatsApp Image 2024 06 20 at 10.32.47 (1)
 

Il tonno in vetro come alternativa sicura 

Nonostante la gravità dei dati emergenti, l'analisi ha anche portato alla luce una via sicura per i consumatori attenti alla salute: i tonni in barattoli di vetro. Questi prodotti non hanno mostrato tracce di bisfenolo A, presentandosi come un'alternativa più sicura rispetto al loro corrispettivo in scatola.

Glicidolo e pratiche di pesca

Oltre al bisfenolo A, il glicidolo, un'altra sostanza chimica ritenuta cancerogena, è stata rilevata in alcune tipologie di tonno. Inoltre, sebbene la maggior parte dei prodotti esaminati vantasse l'etichetta del Marine Stewardship Council (MSC), testimoniante la sostenibilità delle metodologie di pesca, Greenpeace ha sollevato perplessità sull'effettiva sostenibilità di certe pratiche certificate dall'MSC, ponendo l'accento sulla necessità di una verifica più accurata.

Una nota positiva emerge tuttavia dall’analisi condotta: i livelli di mercurio e del grasso inquinante 3-MCPD nei campioni di tonno analizzati non hanno raggiunto soglie preoccupanti, mostrando come non tutti gli aspetti della produzione e del confezionamento del tonno siano critici.

Questa indagine solleva questioni importanti sulla sicurezza degli alimenti conservati e sull'importanza della trasparenza e del controllo qualità da parte dei produttori. Il bisogno di garantire prodotti sicuri e privi di sostanze dannose alla salute del consumatore diventa sempre più imperativo in un’epoca dove l’attenzione alla dieta e all’origine degli alimenti è in continuo aumento. La raccomandazione agli acquirenti di prediligere opzioni confezionate in vetro appare come un pragmatico consiglio per navigare le complessità della moderna industria alimentare, in attesa di ulteriori sviluppi normativi e miglioramenti nelle metodologie di confezionamento.