Cronache
"Usurpatore e gesuita massone": la narrativa del Papa buono è finita
L'arresto è arrivato quando i media nazionali e mondiali hanno riferito della scomunica comminata da Bergoglio al parroco di San Ranieri a Guasticce
Il prete "rivoltoso" aveva definito papa Francesco "usurpatore e gesuita massone". Il caso "spartiacque"
La narrativa del papa buono e misericordioso che aveva aleggiato per oltre 10 anni sull'uomo venuto dalla fine del mondo, sembra essersi improvvisamente inceppata. L'arresto è arrivato quando i media nazionali e mondiali hanno riferito della scomunica comminata da Bergoglio al parroco di San Ranieri a Guasticce, don Ramon Guidetti.
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Nell'omelia del 31 dicembre, il prete "rivoltoso" aveva definito papa Francesco "usurpatore e gesuita massone". Il fatto eclatante, non è tanto la notizia della riduzione allo stato laicale del parroco, ma lo spazio concesso all'"ammutinato" che, diversamente da altri innumerevoli casi di preti ridotti allo stato laicale per insubordinazione, non avevano avuto medesima eco. Come un fulmine a ciel sereno, l'emerito carneade don Ramon ha subissato in notorietà don Alessandro Minutella, il ben più noto sacerdote di Palermo che era stato scomunicato nel 2018, per avere attaccato, anche lui, Papa Francesco. Parlando del decreto di scomunica, don Guidetti ha affermato: "Ci farò una bella cornicina e lo appenderò al muro e sarà qualcosa di cui mi vanterò ben volentieri". Poi ha aggiunto: "Un po' di amarezza nel cuore c'è, per questa cecità e questa durezza da parte di colei che dovrebbe essere una madre, la Chiesa. Dovrebbe essere materna e in realtà è una tiranna".
Se gli organi di informazione hanno concesso tanto spazio ad una vicenda apparentemente secondaria, significa che qualcosa bolle in pentola. I malumori della maggioranza dei preti che a malincuore accettano le ambigue riforme di papa Francesco per timore di essere oggetto della ghigliottina della "misericordia", sembrano prossimi alla deflagrazione. La miccia della ciliegina sulla torta minata accesa dalla Fiducia Supplicans, cioè la dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede pubblicata il 18 dicembre 2023 che ha aperto alla benedizione delle coppie gay, si sta inesorabilmente accorciando. I media hanno fiutato che Il botto è vicino, e prima che l'"usurpatore" illumini il cielo, hanno iniziato a cedere spazi ed armi ai sediziosi ammutinati del Bounty Bergoglio.