Cronache

"Vaccino, il virus in Gran Bretagna sta scomparendo: mancano malati per test"

Di Monica Camozzi

La sperimentazione sul vaccino contro il Sars CoV-2, iniziata dall’Università di Oxford in aprile, si sta fermando per…mancanza di infettati. Il colosso Astra Zeneca  ha firmato un contratto da 1,2 miliardi con il governo inglese per produrre 400 milioni di dosi di vaccino contro il Sars CoV-2  a breve (e un miliardo sul lungo termine). In particolare, 30 milioni di dosi erano previste  per settembre. Ma il virus…non si trova o perlomeno non abbastanza. 

Il professor Adrian Hill dell’Università di Oxford, che da gennaio ha istituito un laboratorio sperimentale per l’obiettivo,  ha lanciato l’allarme: Il virus sta scomparendo dal Regno Unito. Un tentativo di creare il vaccino contro il coronavirus in questo momento ha il 50% di possibilità di successo perché non ci sono abbastanza infettati, ha avvertito Hill! La sperimentazione prevista su 10.000 britannici rischia di saltare o di produrre risultati inconsistenti perché il virus sta scomparendo: al momento solo lo 0.25% della popolazione risulterebbe contagiata.

Normalmente, in questi test su larga scala,  chi si sottopone al vaccino sperimentale si mescola poi nella società perché venga verificato se l’iniezione vaccinale previene veramente il contagio, in questo caso con il Sars CoV-2. Il timore che non si possa verificare è emerso anche dai ricercatori dell’Imperial College di Londra, che stanno vagliando il secondo vaccino in lizza, ancora non previsto in termini di test clinico. Il dilemma ha condotto gli scienziati a una proposta che ci lascia abbastanza basiti: infettare dei volontari con il virus per verificare se il vaccino sia in grado di proteggerli. Ma qui si apre un enorme problema di bioetica: si arriva a infettare persone sane per testare un vaccino? 

Quello di Oxford è stato battezzato AZD1222, dal momento in cui è stata siglata la partnership con il colosso farmaceutico Astra Zeneca.  Il laboratorio di Oxford sta conducendo la sperimentazione umana dal 23 aprile e solo pochi giorni fa Astra Zeneca aveva garantito la possibilità di fornire le prime dosi molto a breve: l’obiettivo era che si potesse cominciare a iniettarlo da settembre. Dietro AstraZeneca, c’è il finanziamento del Us Biomedical Advanced Research and Development Authority per lo sviluppo, la produzione e la consegna del vaccino. Il denaro doveva appunto servire a testarlo su 30.000 volontari, per poi dare il via libera. Sars CoV-2 cercasi disperatamente..