Cronache

Parigi, così è morta Valeria Solesin

Il racconto fatto ai carabinieri da Andrea Ravagnani, fidanzato di Valeria Solesin, assieme all’esame autoptico eseguito nell’ospedale all’Angelo di Mestre su incarico della procura di Venezia e di Roma, sono riusciti a ricostruire i fatti di quella sera di terrore al Bataclan e a far luce sulla morte della giovane ragazza. Valeria è stata colpita da un proiettile sparato da un terrorista che, dal palco del teatro, mirava alle tribune. Il colpo però non è stato mortale: Valeria si è accasciata a terra, mentre il ragazzo la stringeva fra le braccia fingendosi morto, nel tentativo di salvarli dai jihadisti che dopo il mattatoio giravano per il teatro per controllare che se ci fossero ancora vivi, per infliggere il colpo di grazia. Intanto Valeria ha avuto il tempo di morire tra le braccia del fidanzato che non poteva far niente per aiutarla, se non aspettare il blitz delle forse armate nel locale, avvenuto solo un paio d’ore dopo. "È stato un tempo interminabile" ha ammesso ieri agli investigatori Andrea.

Secondo la ricostruzione della procura, la giovane è stata centrata nella parte sinistra del viso, devastato nell'area delle labbra, della mandibola sinistra e del naso. Poi il proiettile è "sceso" verso la spalla ed è uscito attraverso la schiena dopo aver perforato il polmone sinistro.

Intanto, nell’atrio di Ca’Farsetti, a Venezia,  é stata aperta la camera ardente per Valeria. Tantissime le persone affluite per dare un ultimo omaggio alla ragazza, tra cui anche personalità di spicco quali il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il sottosegretario all'Economia, Pier paolo Baretta e il deputato di Sinistra Italiana, Stefano Fassina. La camera ardente rimarrà aperta fino a domani sera e martedì, alle 11, si terranno i funerali in piazza San Marco in forma laica. Una scelta, quest’ultima, molto coraggiosa da parte del padre di Valeria, Alberto Solesin: “"Martedì – ha dichiarato - non sarà una cerimonia laica bensì civile perché tutti possano partecipare senza che nessuno però ci metta il proprio cappello sopra". Quindi ha aggiunto: "Le benedizioni mi vanno benissimo, anche quella dell'imam. Noi crediamo nei valori che non dividono le persone". Parole molto forti e molto importanti da dire, in questo momento in cui le differenze ideologiche e religiose sembrano essere il pretesto per strappare alla vita giovani ragazzi. Parla anche Dario, il fratello di Valeria: “Mai fermarsi, mia sorella non me lo perdonerebbe mai. Non sento rabbia ma soltanto un enorme vuoto. E una consapevolezza: non dargliela vinta, non spaventarci, ma continuare nell'unica direzione in cui Valeria avrebbe voluto: provare davvero a cambiare le cose, a fare in modo di vivere in un posto migliore".

Alle esequie dovrebbe partecipare anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.