Cronache
ViacomCBS conclude il rimpasto
di Dom Serafini
La fusione. Il cocktail più shakerato? Nelle unità vendite di Paramount e CBS
Gli Americani preferiscono i cocktail "stirred", non "shaken", ma nel caso della divisione vendite diritti internazionali degli studio Viacom e CBS, la fusione ha creato un cocktail piuttosto "shaken" (agitato) con il rimpasto dei dirigenti.
Si è trattato di unire due entità quotate in borsa, entrambe possedute per la maggioranza da Sumner Redstone e sua figlia Shari: Viacom (proprietaria dello studio Paramount) e CBS (proprietaria dell'omonima rete TV nazionale e studio).
Le due unità erano state divise nel 2005 poiché le azioni languivano in borsa e si era pensato che la somma delle due azioni separate sarebbe diventata maggiore del valore individuale (cosa che non si é verificata appieno).
Arrivata la seconda ondata di mega fusioni (le più recenti quelle di 20th Century Fox con Disney e Warner Bros. con AT&T) e la necessità di avere "più peso" sul mercato, i Redstone hanno pensato di riunire le due unità, che nel frattempo erano diventare in effetti tre: Viacom, con i canali (tra cui MTV e Nickelodeon), le reti Tv (come Telefe in Argentina e Super! e Rainbow in Italia), e il suo studio con il reparto vendite di contenuti; Paramount, con il suo studio, canali Tv in tutto il mondo e reparto vendite internazionale; e CBS con la sua rete Tv in Usa e all'estero, il suo canale pay (Showtime) e streaming (All Access), ed un enorme reparto vendite internazionali.
Con la fusione delle tre identità si è creata ViacomCBS (con a capo Bob Bakish) dotata di sei sussidiarie (tra cui Paramount Studios) e quattro divisioni:
CBS Entertainment Group (controlla la rete nazionale CBS, 18 stazioni Tv locali, una quota della rete Tv The CW, ed il servizio streaming All Access);
ViacomCBS Global Distribution Group (controlla la vendita di contenuti prodotti da CBS Studios, Paramount Studios e CBS Studios International);
ViacomCBS Network International (controlla tutti i canali ViacomCBS fuori dagli Usa);
ViacomCBS Domestic Media Networks (controlla 13 canali Tv-cavo negli Usa).
A sua volta, ViacomCBS Network International (con a capo David Lynn) dirige due unità: Viacom International Studios (con a capo l'italo-americano Pierluigi Gazzolo), ViacomCBS Networks Americas (con a capo Juan Acosta), e quattro reparti, per Asia, Europa, Medio Oriente/Africa e Gran Bretagna/Australia.
Con la fusione, il cocktail più shakerato si è creato nelle unità vendite di Paramount e CBS in quanto entrambi i gruppi avevano un esteso reparto vendite di contenuti a livello internazionale. Ad esempio, in Italia CBS aveva un ufficio con a capo Giovanni Pedde, mentre per Paramount vi era Astrid de Berardinis; questa è rimasta nell'organico, mentre l'ufficio di Pedde è stato chiuso. A capo del reparto vendite, chiamato ViacomCBS Global Distribution Group, a sostituire Armando Nuñez, che era a capo del gruppo CBS Studios International, è arrivato Dan Cohen, che era presidente della Paramount Worldwide Home Entertainment & Television Distribution.
Con 20 anni di servizio presso la CBS, Nuñez rimane nel gruppo come consulente. Cohen (a destra nella foto con questo giornalista), un capace dirigente ex-Disney, lavora da tre anni per la Paramount.