Cronache

Yara, il Ris: "Dna non di Bossetti? Una possibilità su un miliardo"

E' ancora il Dna al centro dell'udienza di stamattina del processo a Massimo Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio. In aula, Fabiano Gentile e Nicola Staiti, capitani del Ris che hanno svolto le analisi genetiche sulle tracce genetiche rilevate sul cadavere. In particolare hanno parlato del campione G20, un pezzo degli slip (la zona in prossimita' del taglio, "quella latero posteriore") sul quale cui e' stata trovata una grossa quantita' di un Dna che, hanno spiegato, "e' perfetto, e la sequenza data dal computer durante le analisi e' risultata perfetta", tanto che sul computer sono comparse solo bandierine verdi, mentre in caso di anomalie ne sarebbero apparse di rosse. Il Dna appartiene a Ignoto 1 (quello che secondo successive comparazioni sarebbe Bossetti), hanno spiegato i tecnici: "Quel profilo e' unico e rarissimo, e la probabilita' che appartenga a un'altra persona e' una possibilita' su miliardi".

Intanto continuano le polemiche sul filmato dei carabinieri in cui vengono riassunti i passaggi del (presunto) furgone di Massimo Bossetti attorno al centro sportivo di Brembate Sopra. Per uno degli avvocati di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni, quel video è "un tarocco di Stato". Il video era stato mostrato dalla difesa nella scorsa udienza e il comandante del Ris aveva spiegato che non faceva parte della sua relazione ma rappresentava una sintesi che era stata fornita alla stampa. L’avvocato Pelillo ha spiegato che «tutti quei fotogrammi, nella loro completezza, sono agli atti dell’inchiesta».