Cronache

Yara, spunta uomo misterioso. Era sul luogo del delitto

Il giorno del ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio, sul posto c'era anche un uomo che seguiva la scena da lontano e che poi e' scomparso all'arrivo della polizia. Lo ha raccontato oggi all'udienza per il processo a Massimo Bossetti, Ilario Scotti, l'aeromodellista di Bonate Sotto che per scopri' il corpo della ragazzina nel campo di Chignolo d'Isola, mentre provava il suo modellino. "Quando andai a recuperare l'aereo - ha raccontato - mi sembro' di vedere un mucchio di stracci, poi capii che era un cadavere e chiamai il 113. Mentre aspettavo vidi un uomo calvo, di 50-55 anni, al volante di un'utilitaria: ha posteggiato all'inizio della stradina, e' sceso dall'auto e poi e' salito con i piedi sui dei blocchetti di cemento da dove e' rimasto a guardarmi per 10-15 minuti, poi si e' allontanato quando si sono sentite le sirene".

Un piccolo ritratto di Yara Gambirasio e della sua vita e' stato tracciato stamattina dalla sorella Keba nel corso della sua testimonianza raccolta nel corso del processo in corso al tribunale di Bergamo che vede imputato Massimo Bossetti. "Non avevo mai conosciuto Bossetti e nemmeno i suoi familiari - ha detto Keba Gambirasio -. Yara era una sveglia, e sportiva, sempre in jeans e maglietta, metteva la gonna solo per le occasioni ufficiali. Non mi ha mai parlato di ragazzi piu' grandi o di avere confidenza con alcuni di loro.

Non aveva rapporti con persone piu' grandi, me lo avrebbe detto o lo avrei saputo: io conoscevo tutte le sue frequentazioni, i compagni e gli amici del Centro estivo. Lei non mi mostrava mai il suo cellulare, ma so che nei contatti aveva solo numeri di parenti e compagni di scuola. Quando andavamo in vacanza stavamo dai parenti e frequentavamo solamente loro, e per uscire di casa chiedevamo sempre il permesso ai nostri genitori. La sera in cui e' scomparsa avevamo discusso per portare lo stereo in palestra, ma poi avevamo deciso che lo avrebbe portato lei".