Cronache
Ylenia, nuovi sospetti su un serial killer. Albano: "Non credo a nulla"
"Non credo più a nulla". Al Bano commenta così l'ennesima verità sulla sorte di sua figlia Ylenia Carrisi. La svolta nel giallo della scomparsa di Ylenia Carrisi potrebbe venire dalla confessione - quasi vent'anni fa - di un serial killer che si attribui' l'omicidio di una ragazza bionda in una stazione di servizio della Florida. Se l'esame del dna dovesse confermare che i resti della vittima sono quelli della figlia di Al Bano e Romina, Ylenia sarebbe una delle otto vittime di Keith Hunter Jesperson un canadese-americano che nei primi anni '90 lascio' una scia di sangue nel sud degli Stati Uniti.
Jesperson era conosciuto come "Happy Face Killer" per la faccina che disegnava sulle molte lettere indirizzate ai media e agli inquirenti. Reduce da un'infanzia violenta e travagliata, vittima di un padre prepotente e alcolizzato, trattato come un emarginato dalla sua stessa famiglia e preso in giro dagli altri bambini, Jesperson comincio' a mostrare sin da piccolo una sinistra propensione alla tortura sugli animali che poi uccideva. Nonostante si fosse messo nei guai innumerevoli volte da ragazzo, riusci' a diplomarsi, ottenere un lavoro come camionista, sposarsi e avere tre figli. Jesperson e' noto per aver ucciso otto donne nel corso di cinque anni. Le strangolava, cosi' come faceva con gli animali da bambino.
Dopo il ritrovamento del corpo della sua prima vittima, Taunja Bennett, l'attenzione dei media si concentro' su Laverne Pavlinac, una donna che aveva confessato - mentendo - di averla uccisa. Jesperson era furioso per il fatto che gli fossero state rubate le luci della ribalta e cerco' di attirare l'attenzione su di se' scrivendo sul muro di un bagno pubblico la confessione anonima dell'omicidio, a centinaia di chilometri di distanza dal luogo del delitto. Quando questo non provoco' alcuna reazione, inizio' a scrivere ai media e agli inquirenti. Molte delle sue vittime erano prostitute e vagabonde che non avevano alcun collegamento con lui, tuttavia l'ultima fu la sua fidanzata di lunga data: il delitto che porto' alla sua cattura. Jesperson affermo' di aver ucciso 160 persone, ma sono stati confermati solo otto omicidi.