Culture
Art Nomade Milan: un nuovo modo di comunicare l'arte, nell'era della pandemia
Elisabetta Roncati e Art Nomade Milan: un nuovo modo di comunicare l’arte nell'era della pandemia di Covid-19
Con le restrizioni previste per far fronte alla pandemia di Covid-19, diventa necessario trovare nuovi modi di comunicare. Elisabetta Roncati ha solo 32 anni, ma da molti si muove con disinvoltura nel mondo dell’arte. Ha una laurea triennale in “Comunicazione e gestione nei mercati dell’arte e della cultura”, una laurea magistrale in “Marketing, consumi e comunicazione”, ha completato un semestre in “International Business &Global Affairs” all’IUM, conseguito un Master in Diritto e Fiscalità dell’Arte presso la Sole24Ore Business School, frequentato vari corsi di Storia dell’Arte Contemporanea alla NABA. Ha inoltre ottenuto un perfezionamento in beni demoetnoantropologici all’Università degli Studi di Milano Bicocca e ha seguito un altro Master, questa volta alla University of Oxford, in “Islamic Art & Architecture”, ma non smette mai di studiare, facendo tesoro di tutto quello che impara sul campo.
Ha collaborato con importanti gallerie e musei come il Mart, il Mudev, i Musei Civici di Genova, il MUSEC - Museo delle Culture di Lugano e con alcune delle fiere di settore italiane e straniere, come Paratissima, Affordable Art Fair e 1-54 Art Fair, e con realtà quali il FAI delegazioni giovani Albenga-Alassio.
Da Dicembre 2020 coordina la parte editoriale del magazine connesso alla piattaforma di vendita di opere d’arte online ArtSail, oltre a redigere articoli afferenti all’ambito dell’arte extra europea per numerosi blog internazionali di settore e per il sito Bonculture. È stata, inoltre, una dei testimonial del progetto #MissingMasterpieces ideato da Samsung Italia e dal Professor Noah Charney.
Genovese di nascita, milanese d’adozione, ha deciso di unire formazione universitaria economica/manageriale e passione per la cultura con un obiettivo: avvicinare le persone al mercato dell’arte in maniera chiara, facilmente comprensibile e professionale. È nato così il marchio registrato Art Nomade Milan: un blog che recensisce eventi e dedica approfondimenti a qualsiasi forma di espressione artistica e culturale, senza preclusioni, con particolare attenzione all’arte tessile, africana ed islamica di cui è interprete attenta, collaborando molto spesso con specifiche realtà straniere quali Art and About Africa, di cui è partner.
Con la nascita del blog sono arrivati anche i relativi profili ad esso connessi sui principali social media e subito è arrivato il successo in termini di follower (35mila su Instagram), persone che hanno il desiderio di essere coinvolte su questi temi.
Recente l’approdo anche sulla piattaforma di livestreaming Twitch, di proprietà di Amazon.com, dove ogni lunedì sera tiene la rubrica “Fatti e misfatti del mercato dell’arte”, arrivando così a divulgare arte e cultura su tutte le piattaforme digitali attualmente disponibili. Ha trovato la giusta chiave di lettura per parlare di arte strutturando un vero e proprio piano editoriale con post e contenuti giornalieri sempre di attualità, la rassegna stampa settimanale delle ultime notizie del settore e degli eventi culturali meneghini, il suo “Bistrot dell’arte” dedicato alla rassegna mensile degli articoli di ArtEconomy24 del Sole24ore, interviste periodiche ad artisti emergenti e professionisti della cultura.
Dopo il penultimo decreto che ha previsto la chiusura di tutti i luoghi di cultura ha dato vita al progetto “#justart L’arte a casa vostra” lasciando che musei, istituzioni, pubbliche amministrazione e fondazioni presentassero i propri progetti online ed offline. Ha così trasmesso in diretta con l’Assessore alla cultura del Comune di Parma, Michele Guerra, con il diretto scientifico di M9-Museo del ‘900 Luca Molinari, con Alberto Fiz per XNL Piacenza Contemporanea, con la direttrice del Museo MAGA Emma Zanella, oltre alla Fondazione Dino Zoli, il Museo Bagatti Valsecchi e il Mart di Trento e Rovereto (presentazione in anteprima della mostra “Giovanni Boldini. Il piacere”).
Per il 2021 ha dato vita a 2 nuove rubriche digitali, “Musei Culture”, dove intervista i direttori scientifici delle istituzioni italiane e straniere che si occupano di arte extraeuropea e “LIB-eriamo LA MENTE” presentazioni di libri, anche non direttamente legati all’arte, insieme ai loro autori.
Come professionista offre inoltre servizi di valutazione di opere d’arte, art advising (in collaborazione con note gallerie), gestione di pratiche amministrativo/burocratiche in ambito culturale, art writing e organizzazione di mostre ed eventi.
La sua vita si svolge a stretto contatto con artisti e professionisti del settore, un lungo elenco di mostre da visitare, persone da intervistare, testi da scrivere. La sua attenzione viene catturata dalla spontaneità di linguaggio, dal colore e dalle atmosfere diverse dall’ordinario con un occhio di riguardo verso i creativi emergenti, non solo definiti tali per età anagrafica, che non hanno facilità e occasioni di esprimersi soprattutto in Italia, dove ci si deve districare tra lavori sotto pagati e flusso creativo. Infatti è una delle ideatrici della REA ! Fair che si è svolta dal 30/10 al 01/11/2020 a Milano alla Fabbrica del Vapore: un’occasione espositiva proprio dedicata a questo tipo di creativi. Attualmente è una delle docenti dei workshop dedicati a creativi e professionisti del settore del dipartimento Rea Education and Consulting, dove si occupa di comunicazione, marketing e new media.
E’ molto concentrata sull’arte contemporanea con un focus particolare sull’espressività africana, islamica e sull’arte tessile. Questo le ha permesso di viaggiare molto, di parlare cinque lingue e di ampliare le possibilità d’intervento anche in ambiti quali la mediazione e l’integrazione di differenti culture collaborando con l’Università degli Studi di Milano Bicocca e varie associazioni legate al territorio.
Milano rimane però la sua base lavorativa, ha imparato a conoscerne ogni angolo grazie alla collaborazione con Yes Milano, che ha lanciato la campagna “Neighborhood by Neighborhood”, (dove ogni mese un quartiere diventa protagonista) e lo stretto rapporto con le principali gallerie meneghine.