Culture
Arte/ A Vercelli un Kandinsky sconosciuto: etnografo e sciamano
di Simonetta M. Rodinò
Wassily Kandinsky, i cui avi erano originari della Siberia Russa, manifestò una spiccata sensibilità per le antiche civiltà incontrate. La spontaneità, gli usi talvolta persino rudimentali e i costumi semplici conosciuti al nord lo convinsero che lo stato primitivo non privava questi popoli di sentimenti ed emozioni, ma li portava a esprimerli in altro modo. La piccola, ma preziosa mostra, da non perdere, "Wassily Kandinsky. L'artista come sciamano", da domani nell'Arca della Chiesa di San Marco a Vercelli, indaga un aspetto del grande padre dell'astrattismo poco conosciuto: il rapporto della sua pittura con le più arcaiche forme della cultura popolare, magica e antica e con lo sciamanismo.
La rassegna, curata da Eugenia Petrova, direttrice aggiunta del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, presenta 22 tele dell'artista, nato a Mosca nel 1866 e morto in Francia nel 1944, provenienti da otto musei russi, cui si affiancano altri dipinti di pittori dell'avanguardia russa e da un interessante nucleo di oggetti rituali delle tradizioni polari e sciamaniche - appartenenti alla Fondazione Sergio Poggianella di Rovereto -. La scelta di coinvolgere otto diversi musei, anche solo per un'opera o due, rientra nell'ottica di permettere al visitatore una più completa comprensione di quello specifico momento artistico di Kandinsky, legato alle radici sciamane e popolari. Il percorso si snoda cronologicamente nelle sale dell'Arca, la struttura inserita all'interno della trecentesca ex Chiesa di San Marco, dalle sue prime tele ancora in odore di simbolismo, ai lavori del periodo di Murnau (Alta Baviera), fino a quelli realizzati fino al 1920 circa, quando fu costretto ad abbandonare per sempre la Russia sovietica. Ecco allora le tele costituite da geroglifici inventati dall'artista allo scopo di imitare i simboli che aveva osservato sui tamburi degli sciamani siberiani, per i quali il tamburo era centro del mondo. Ma anche cavalli, cavalieri, archi, figure simboliche di animali… Cromie forti: un rosso acceso, un grigio azzurro, meno "gridato", un giallo violento… in una danza elegante: la combinazione di forme, colori e ritmo esprimono un sentimento, un'emozione, perché lo spirito è qualcosa di non reale. Un cammino il suo che lo porterà all'astrazione: forme note si traducono in formule e poi in composizioni che lasciano gioco alla gioia delle più varie associazioni. Perché per Kandinsky ogni forma e ogni colore hanno un proprio contenuto, una propria "necessità interiore", indipendente dalla realtà degli oggetti esterni. Colore e forma possiedono una "sonorità interiore" che viene trasmessa attraverso il quadro al di là di ciò che esso rappresenta, sia esso un soggetto narrativo o un mondo di conformazioni autonome.
"WASSILY KANDINSKY. L'artista come sciamano"
Arca - Chiesa di San Marco - piazza San Marco 1 - Vercelli
29 marzo - 6 luglio 2014
Orari: tutti i giorni 10-20
Ingressi: intero comprensivo di audioguida € 10; ridotto comprensivo di audioguida € 8,50
Infoline: 0161/040035
Catalogo: GAmm Giunti
www.mostrakandinsky.it