Culture
Arte/ Alla GAM di Milano una mostra dentro la mostra
di Simonetta M. Rodinò
Una mostra nella mostra. Un museo dentro un museo. Una particolarissima quadreria surreale, dove le opere abbandonano la propria fisicità e diventano simboli contenenti immagini, storie e idee. E’ la rassegna “Don’t Shoot the Painter. Dipinti dalla UBS Art Collection”, alla GAM - Galleria d’Arte Moderna di Milano, le cui pareti a piano terreno sono rivestite completamente da fotografie che riproducono gli spazi esistenti nel museo, con tutta la sua collezione. Su questi sfondi colorati, ciascuna sala una cromia diversa, si susseguono gli oltre 100 lavori dagli anni ‘60 a oggi di 91 artisti internazionali, una selezione tra le 30.000 opere di arte contemporanea appartenenti all'istituto bancario svizzero.
Dallo sguardo fotografico di Thomas Struth, famoso tra l’altro per le immagini che documentano il pubblico di musei celebri – apre la mostra la sua stampa “National Gallery 1, Londra - all’arte neoespressionista di Jean-Michel Basquiat, alle immagini realizzate fotografando i personaggi dei musei delle cere da Hiroshi Sugimoto - in rassegna il busto di Peter Stuyvesant, politico e mercante del ‘600 -.
L’esposizione, che privilegia lavori di artisti poco conosciuti e di fotografi scelti per l’affinità delle loro immagini con la pittura, ha nell’insolito titolo il riferimento alla frase “Don’t shoot the pianist” delle pellicole western: “come il pianista che si mette a suonare per placare la baraonda scoppiata nel saloon, il pittore riesce a riportare la calma o almeno un po’ di serenità quando il mondo dell’arte finisce nella caotica rete delle sue oscure teorie, per quanto essenziali e rivelatrici esse siano”, spiega il curatore Francesco Bonami.
Il percorso espositivo inizia concentrandosi su pittori che hanno fatto del paesaggio il loro soggetto preferito e che ancora affascina lo sguardo degli artisti contemporanei.
Chi dipinge una nuvola, chi un bosco illuminato da una luce surreale, chi ancora una sorta di tramonto tra reale e onirico. Le altre tematiche affrontate, ritratto e autoritratto, sono rappresentate da opere che vanno dall’olio di Jean-Michel Basquiat “Tobacco versus Red Chief”, 1981-1982, una delle prime tele dipinte dal pittore e writer statunitense, al noto autoritratto di Francesco Clemente, passando per le tele di Michael Borremans e le fotografie di John Baldessari e Andrea Gursky.
Non mancano una tela di Max Bill, pittore, architetto, fotografo e sculture legato all’astrattismo concreto e l’opera di Damien Hirst “Albumin, Human, Glycated”, del 1992, in cui raffigura 165 piccoli cerchi colorati, tutti della stessa dimensione e posti ciascuno alla stessa distanza, senza ripetere alcun colore più di due volte, ognuno dei quali richiama una medicina.
“Don’t Shoot the Painter. Dipinti dalla UBS Art Collection”
GAM – Galleria d’Arte Moderna - via Palestro 16 - Milano
17 giugno – 4 ottobre 2015
Orari: martedì – domenica 9:00 - 19.30; giovedì apertura straordinaria fino alle 22.30
Infoline: 02 884 459 47
Ingresso mostra: gratuito
Ingresso Museo: intero € 5,00 - ridotto € 3,00 - gratuito ogni giorno dalle ore 16.30 e tutte i martedì dalle ore 14.00
www.gam-milano.com