Culture
Battaglia sulla gestione dei diritti d'autore: ma Soundreef è davvero solida?
Il mercato della gestione dei diritti d'autore in Italia vale da solo circa mezzo miliardo di euro e da poco si è aperto ad un altro gestore, Soundreef
Battaglia sulla gestione dei diritti d'autore: ma Soundreef è davvero solida? L'esigenza dell'equilibrio nei conti
Soundreef nasce a Londra nel 2011 per mano di Francesco Danieli e Davide d'Atri. Da allora, complice l'esperienza non sempre brillante del monopolista e il fascino patinato del mercato sugli italiani, Soundreef ha messo le mani su una fetta della torta aprendo di fatto il capitolo delle battaglie regolatorie e legali. Soundreef è oggi di fatto una società italiana ma con sede legale a Londra, con un numero ancora abbastanza contenuto di associati, che può contare su alcuni nomi importanti del panorama musicale italiano, come Fedez, Kento, D'Alessio che vengono, per cosi dire, utilizzati come testimonial, e senza una propria rete di agenti. E con una situazione economico-finanziaria che inizia ad allarmare. L'esigenza dell'equilibrio nei conti, che per le anime creative può apparire come un ridondante esercizio speculativo, per una società è al contrario esiziale ai fini della sostenibilita' del business e della capacita di far fronte agli impegni verso clienti o associati .
Battaglia sulla gestione dei diritti d'autore: ma Soundreef è davvero solida? Dubbi sul peso delle perdite
Con lo spettro incombente di una recessione, quindi, ha suscitato non poche perplessità l'intervista sul Sole.com al cofondatore Davide d'Atri in cui si sbandierano con ammirevole soddisfazione gli obiettivi ambiziosi della società. E sì, perché appunto la situazione è tutt'altro che rosea. "Abbiamo un piano d’investimenti da 20 milioni in 18 mesi", afferma d'Atri, aggiungendo che c’è ancora una perdita d’esercizio, "ma non è il caso di farne un dramma siamo una startup che opera nel comparto della musica, investiamo per diventare grandi”. Forse è vero, anzi lo è certamente. Ma è vero anche che, soprattutto sotto l'allarme della recessione, i primi comparti a veder tagliati i fondi sono proprio quelli legati alle arti nobili. Allora difficile spiegare agli artisti che hanno scelto Soundreef, specie quelli meno blasonati di Fedez e Rovazzi, che "non è il caso di farne un dramma" sapendo che la perdita di esercizio nel 2017 della societa è crollata, passando in un anno da 298.000 a 1.202.000 sterline e che il patrimonio netto della societa, gia' negativo nel 2016 (-430.000 sterline) è ulteriormente peggiorato (-850.000 sterline) .Ormai in molti si chiedono se veramente Soundreef sia in grado di tutelare gli interessi di tutti gli artisti e specialmente di quelli meno alla ribalta, che infatti stanno iniziando a rumoreggiare. E c'è già chi dice siano pronti a tornare da mamma Siae.
LA RISPOSTA DEL CEO DI SOUNDREEF D'ATRI: ECCO PERCHE' SIAMO SOLIDI