Culture

Bmta, un progetto di ricerca sul turismo per i Millennial e Generazione Zeta

Eduardo Cagnazzi

Università di Salerno (capofila), Bicocca Milano e Middlesex di Londra interpretano i comportamenti cui la società ha dovuto uniformarsi per la pandemia

Alla sua XXIII edizione, in programma dall’8 all’11 aprile 2021, la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico si conferma da oltre un ventennio come luogo di dialogo e confronto tra cultura e business. E quale migliore sintesi avrebbe potuto dare corpo a siffatto connubio, se non la collaborazione con tre prestigiose università, lungo un immaginario asse sud-nord, che mette saperi e competenze internazionali a servizio di un segmento turistico così fortemente provato dalle restrizioni imposte dall’emergenza epidemiologica in atto?

Ecco che, sotto la direzione della docente Maria Teresa Cuomo del Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Università degli Studi di Salerno, nasce un interessante progetto di ricerca volto a indagare le condizioni di rilancio del turismo archeologico.

E se lo sguardo deve essere fiduciosamente rivolto al futuro, allora quale campione preferenziale coinvolgere nello studio se non Millennial e Generazione Z, oggi solo parzialmente “fruitori” del patrimonio artistico-culturale nazionale, ma target concretamente trainante di domani?

La ricerca, oltre al Macref – Laboratorio di Management dell’Ateneo salernitano, si arricchisce del contributo scientifico del Criet –Centro di ricerca interuniversitario in Economia del territorio dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e del Dipartimento di Marketing della Middlesex University di Londra, nell’interpretare i nuovi comportamenti cui la società ha dovuto uniformarsi per fronteggiare la pandemia, dimostra – dati alla mano per supportare il modello di ricerca – che coniugare business, cultura e patrimonio non solo è possibile, ma necessario e doveroso, trovando validi alleati proprio nelle nuove forme di connessione virtuali.

Nel loro salto da surrogato di socialità a incalzante proposta di legame, i social media possono divenire strategici alleati emozionali nel preparare il terreno a un “new deal” del turismo archeologico. È un’occasione da non lasciarsi sfuggire – per dirla in termini di marketing, trasformando una minaccia in opportunità – anche per impostare una rinnovata comunicazione del patrimonio del territorio, valorizzando esperienze di “fisicità aumentata” in grado di affascinare i nuovi target.

Il questionario a cui si chiede di rispondere accedendo al seguente link:
https://forms.office.com/Pages/ResponsePage.aspx?id=22cHw9o91E2KTQl9IsuZ06QBnHjetMlBnaQ24Kevy0lUMVlYSDFMUk5JNFVGUk4zMzJXS005M0taTy4u – in forma anonima e la cui compilazione richiede solo alcuni minuti – ha l’obiettivo di comprendere, in generale, quali aspetti siano reputati rilevanti per la scelta di visita presso siti/aree/parchi/musei archeologici e se e come cambieranno le priorità a seguito dell’emergenza sanitaria tuttora in corso.