Culture
Caso Erri De Luca, la lettera di Pietro Dell’Orco
LA LETTERA di Pietro Dell’Orco - Egregio Direttore, a mio sommesso parere, il caso De Luca andrebbe rivisto, al di là della solidarietà corporativa (una delle poche cose di cui in Italia abbondiamo) dei colleghi scrittori. Da quello che si legge, il sig. De Luca non ha espresso un’idea contraria alla TAV: ha esortato a boicottare (a commettere cioè azioni in danno de) la TAV – e non occorre chiamarsi Leonardo ed essere nati a Vinci per capire che sono due cose ben differenti. Qualcuno forse ricorda gli anni ‘70 e i cattivi maestri che, nascondendosi dietro la libertà d’opinione, hanno armato la mano di “utili idioti” che hanno insanguinato le cronache di quegli anni? Queste pagine di storia andrebbero rilette da chi le troppo frettolosamente dimenticate, o- peggio – rimosse, anche perché nel caso in specie la mano non è da armare, è già armata, e i lugubri armigeri sono legione. Vorrei inoltre, e sempre sommessamente, ricordare al sig. Foglia che i libri, come ogni altro mezzo di comunicazione, possono veicolare di tutto: dalle idee più sublimi alle bestialità più oscene: quindi prudenza nel deificarli in blocco.