Claudio Volpe verso il premio Strega con un romanzo sull'anoressia... L'intervista - Affaritaliani.it

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Claudio Volpe verso il premio Strega con un romanzo sull'anoressia... L'intervista

ClaudioVolpe

Dopo l'esordio (“Il vuoto intorno”, uscito per Il Foglio Letterario di Gordiano Lupi, e poi riproposto da Edizioni Anordest), il giovane Claudio Volpe torna con un nuovo romanzo, “Stringimi prima che venga la notte” (in libreria per Edizioni Anordest), che punta al premio Strega (sarà presentato dai due Amici della Domenica Renato Minore e Cesare Milanese).

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 “Stringimi prima che venga la notte” è un romanzo sull’anoressia.  La protagonista è una ragazza poco più che ventenne e dentro di sé conserva la storia di un breve ma intenso vissuto: l’essere una figlia adottata, platonicamente innamorata di un padre buono ma disorientato....

Affaritaliani.it ne ha parlato con l'autore: "Ho scritto una storia di amori complessi, rapporti familiari profondi e inestricabili. Il romanzo racconta una famiglia come tante nella quale spesso l'incomunicabilità rappresenta il principale problema. Ognuno di questi personaggi vivrà le proprie vicende e dovrà imparare a gestire il proprio dolore e la complessità della propria vita. Alice che cade nel fenomeno pro Ana e inizia a condividere con altri suoi coetanei una sorta di adorazione per Ana, la dea dell'anoressia; Delia, cardiochirurgo ossessionato dalla rottura dei cuori e dalla sua sterilità; Raimondo che si ritroverà a vivere un amore improvviso, funesto ma totalizzante". 

Per Volpe "'Stringimi prima che arrivi la notte' è una storia che vuole celebrare la complessità dell'esistenza, metterne in rilievo le dinamiche, i conflitti, i dissidi ma anche la bellezza. La felicità, si cerca di dire nel romanzo, non è un qualcosa che sta davanti a noi e verso il quale dover faticosamente e affannosamente correre ma un calore che sta già attorno a noi, nella vita di tutti i giorni, nel sorriso di chi ci ama. Spesso bisogna comprendere che è sufficiente smettere di correre, riprendere fiato e guardarci attorno per capire che l'amore di cui avevamo bisogno era già vicino a noi a tal punto che sarebbe stato sufficiente tendere una mano e afferrarlo. Il perdono è la chiave di volta dell'intera storia. Alice, Delia e Raimondo capiranno che solo imparando a perdonarsi e a perdonare si può andare avanti senza rimorsi o remore. Far morire il male in se stesso è ciò che dovremmo imparare a fare perché protrarre il male, lasciarlo in eredità agli altri non fa altro che creare una catena infinita di sofferenza. Del dolore bisogna imparare a fare ricchezza, forza, speranza. La soluzione non sta nel cercare una vita di fuga ma nell'imparare a danzare nella sofferenza e fare di essa la nostra poesia di vita. Perché questo titolo? Perché la notte è il trampolino su cui danza la felicità prima di tuffarsi e diventare luce e ognuno di noi, prima di abbandonare il guscio, sente il bisogno di essere afferrati e stretti dall'amore che tutto può".

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Quanto al premio Strega, per Claudio Volpe "parteciparvi anche quest'anno mi rende molto felice non perché abbia chissà quali aspettative ma perché ho avuto la possibilità di avere il supporto di scrittori del calibro di Dacia Maraini, Paolo Ruffilli, lo scorso anno e Renato Minore e Cesare Milanese, quest'anno. Arrivare a essere presentati è una grande soddisfazione e aiuta a farsi conoscere il più possibile. Sono poi perfettamente consapevole che le dinamiche di questo premio sono molto complesse e che gli scrittori partecipanti sono molto bravi e affermati, dunque ciò in cui spero veramente è di poter giungere nei dodici finalisti del premio cosa che non è accaduta l'anno scorso con 'Il vuoto intorno'. Quest'anno spero che le cose vadano diversamente e che si dia possibilità anche a giovani scrittori emergenti come me. Sono molto fiducioso e, umilmente, spero in un esito positivo".

@PrudenzanoAnton