Culture

“Grazie alla Scala realizzo progetti per Cortina”. Parla Gherardo Manaigo

Oriana Maerini

Intervista all'organizzatore Gherado Manaigo che annuncia grandi progetti: una serie tv firmata da Sorrentino e l'Agorà delle Arti

Cortina chiama Milano. La regina delle Dolomiti omaggia  la capitale della moda. Lo fa con il “Gran Concerto dell'Epifania” la cui seconda edizione  è andata in scena, sabato 4 gennaio. Sul palco dell’Alexander Girardi Hall si sono, infatti, esibiti i Virtuosi del Teatro alla Scala con i solisti Luisa Prandina all’arpa, Marco Zoni al flauto e Fabrizio Meloni al clarinetto, per un ammaliante viaggio tra celebri pagine musicali: da Mozart, Rossini e Verdi fino al celeberrimo Adagio di Samuel Barber.  Affari ha intervistato Gherardo Mainago patron dell' Hotel de La Poste, organizzatore dell'evento pensato e ideato da Fabrizio Carbonera, che rappresenta un primo gemellaggio in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.  Dopo il concerto,  il vasto parterre di ospiti ha partecipato ad una cena di beneficenza organizzata  dalla Andrea Bocelli Foundation (ABF) per la raccolta fondi dedicati in particolare al  progetto  la ricostruzione della Accademia di Musica di Camerino, comune delle Marche tra i più colpiti dal sisma del 2016.

Dopo il successo dello scorso anno si rinnova un grande appuntamento culturale..

L'idea è nata lo scorso anno grazie all'amicizia fra i solisti della Scala e Fabrizio Carbonera:  abbiamo instaurato un sodalizio portando la musica classica della Scala a Cortina. Un evento ex novo che mi auguro diventi un evento stabile  del cartellone ampezzano. Lo scopo è far diventare Cortina il palcoscenico della musica classica nelle Dolomiti.

Un modo di avvicinare Milano a Cortina?

Si, anche se, abbiamo iniziato a mettere in cantiere il concerto e prendere contatti l'anno scorso, a gennaio, in tempi non sospetti quando  si aspettava ancora la nomina della candidatura per le Olimpiadi del 2026 e non era stata annunciata la notizia dell'assegnazione.  Abbiamo la velleità di aver creato, quindi, il primo evento di gemellaggio con la grande città di Milano, attraverso La Scala che ne rappresenta uno dei simboli più importanti. Per un paese come Cortina è stato un grande successo.

Lei è l'organizzatore...

Si, insieme ad altri sponsor. L'hotel de la Poste, anche se gestito un'azienda familiare, si è sempre posto come mecenate delle arti.  Diventare un placoscenico culturale per Cortina è la missione , consolidata negli anni. Lo abbiamo realizzata ospitando gli artisti e promuovedendo tutte la forme d'arte attraverso la presentazione di libri, mostre ed eventi. Ad esempio il pittore Filippo De Pisis è stato qui con le sue tele e  Ernest Hemingway, che alloggiava al primo piano, in questo hotel ha scritto un capitolo de “Al di là del fiume e tra gli alberi”. Io continuo la “mission” della mia famiglia e chissà cosa mi toccherà fare in questo anno appena iniziato. Credo sempre cose belle!

Il concerto ha anche finalità benefiche può spiegare come?

In collaborazione con la fondazione AFB di Andrea Boccelli abbiamo organizzato, dopo il concerto, una cena di gala  il cui ricavato sarà devoluto per ricostruire l'Accademia di musica di Camerino distrutta dal terremoto del 2016. E' un atto a favore dei ragazzi che potranno continuare a studiare, confrontandosi anche con altre esperienze locali e nazionali, per  tenere alta il prestigio dell' Italia nel mondo come fiore  all'occhiello dell'eccellenza musicale. 

Quali sono stati gli ospiti della serata?

A Cortina abbiamo la fortuna di avere personaggi famosi che la frequentano. Sicuramente Fiorello e la signora Boccelli anche se il marito non è stato presente in quanto in tournée. Non ricordi tutti i nomi del vasto parterre che abbiamo avuto.

Dall'epoca della dolce vita ampezzana come è cambiata il jet set di Cortina?

Oggi abbiamo una clientela più internazionale. Arrivano personaggi famosi da tutto il mondo. L'anno scorso al De la Poste abbiamo ospitato il cast internazionale della  serie tv “The new pope” con personaggi come John  Malkovich e il premio oscar Paolo Sorrentino. Il regista amava gustare sigari  presso il  nostro “Cigars Club”. Da questo incontro sono nate delle idee interessanti  per l'immagine di Cortina.

Quali?  

Magari una serie televisiva sulla storia di Cortina d'Ampezzo.

La sua sfida per il 2020?

Come albergo costruiremo “L'agorà delle arti” su un terreno privato di   cinque ettari. Sarà un'  architettura di paesaggio con un percorso disseminato da enormi panchine dipinte dai nostri pittori ispirandosi ai libri presentati sul grande palcoscenico di legno posto sulla sommità della collina. Qui suoneranno e si esibiranno artisti di ogni tendenza culturale.

Continua la vostra mission di mecenati della cultura...

Si, non si ferma la nostra propulsione verso la valorizzazione del bello e dell'eccellenza. Il progetto sarà finito per la prossima estate e costituirà un vero e proprio laboratorio delle arti. L'idea è nata grazie alla collaborazione con La Scala di Milano che, attraverso l'iniziativa del concerto dell'Epifania, mi ha fatto riflettere sulla creazione di un palcoscenico all'aperto.